Sofia (Bulgaria), 27 mar. (LaPresse) – “E’ stata una giornata all’insegna della malasorte anche con l’infortunio di Claudio che è stato qualcosa di difficilmente spiegabile. Si è fatto male facendo un esercizio normalissimo che non poteva mai far pensare ad una fine simile”. Così Gigi Buffon, portiere della Juve e della Nazionale, commenta ai microfoni di Rai Sport l’infortunio al ginocchio di Claudio Marchisio. “Colpa della Nazionale? No, in questo caso è il destino, il fato, perchè la modalità dell’infortunio di Claudio era scritto nel destino. Si sarebbe fatto male forse anche facendo una passeggiata con i figli”, ha detto Buffon.

“Per confermare i buoni serve una prestazione ad alti livelli, poi penso che i ragazzi abbiano bisogno di fiducia e buona sorte. Le potenzialità ci sono e basta una scintilla per raccogliere il frutto di mesi di sofferenza”, ha detto ancora Buffon, portiere della Nazionale, parla ai microfoni di RaiSport dell’impegno di domani contro la Bulgaria per Euro 2016. “Bonucci, Barzagli e Chiellini di nuovo insieme? Sono felice e soddisfatto del loro rendimento e di averli come compagni si squadra. Mi facilitano il compito e le partite spesso e volentieri, mi auguro possano dire lo stesso di me”, ha concluso Buffon.

“Avere Conte in Nazionale anche dopo il 2016 farebbe bene al nostro movimento e sarebbe un bene per i risultati della nazionale per l’approccio e la mentalità diversa dei giocatori quando arrivano qui e sull’importanza del vestire la maglia azzurra”. Così Buffon a proposito delle sue parole in una intervista alla Uefa in cui si è augurato di avere Conte come ct anche dopo i prossimi Europei.

Tornando sull’infortunio a Marchisio, Buffon ha detto: “I tifosi hanno fatto molto bene ad essere dispiaciuti per l’infortunio di Marchisio, lo siamo tutti. Ma essere arrabbiati non ha senso perché quando ti fai male in modo così fortuito significa che sarebbe capitato in qualsiasi altro posto. Siamo concentrati solo sulla gara, non abbiamo mai vinto in Bulgaria per questo ci vuole ancora più perfezionismo e serietà”.

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