Roma, 25 mar. (LaPresse) – “Qui in Italia hanno un preconcetto, ma la Germania ha giocatori provenienti da altri paesi. La stessa cosa succede in Francia, cha ha diversi giocatori africani. Qui non c’è quella cultura”. Lo ha detto Eder, attaccante della Sampdoria e fresco di convocazione con la Nazionale italiana, in merito alle recenti polemiche sugli ‘oriundi’. “La decisione è dell’allenatore”, ha chiarito il giocatore, intervistato da ‘Diario Catarinense’. Le polemiche, ha proseguito, “sono idiozie, perché Camoranesi ha aiutato l’Italia. Spero di seguire le sue orme, se raggiungessi la metà dei sui successi sarei molto felice”.

Il giocatore ha poi ripercorso la sua carriera in Italia, dove è arrivato nel 2005 dal Criciuma. “Non è stato facile venire in Italia a soli 18 anni, ma sono stato fortunato. Nell’Empoli emergono molti giocatori e tratta i giovani come fossero in una famiglia”. Alla Sampdoria, ha aggiunto, “ho avuto un momento difficile quando il club era in Serie B. Siamo riusciti a venire in Serie A e stiamo facendo molto bene. Il calcio qui è diverso e ha bisogno di tempo perché le cose succedano”. Poi ha svelato i retroscena della convocazione in azzurro: “Un mese e mezzo la federazione italiana ha chiesto la mia documentazione. Ma non mi aspettavo di essere chiamato. Sabato sera hanno reso nota la lista ed è stata una grande gioia, un orgoglio”. Eder chiarisce sulla doppia cittadinanza: “Il mio bisnonno era italiano. Sono stato molto fortunato perché un cugino aveva fatto avuto tutti i documenti. Dovevo solo recuperare il certificato di nascita. Nel 2010, ho ottenuto la cittadinanza”.

Quindi ha parlato di come la Nazionale lo ha accolto: “Sono stati chiamati diversi calciatori che hanno giocato con me e questo aiuta. Quello che mi ha colpito è stata l’umiltà degli anziani, come Buffon, che mi ha accolto molto bene”. La maglia brasiliana è ormai un ricordo: “Vedo giocatori che hanno lasciato presto il Brasile e non sono riconosciuti dalla Nazionale brasiliana. Ora ci si ricorda dei ragazzi dello Shakhtar Donetsk. Felipe Anderson sta giocando bene in Italia, ma continuano ad essere convocati giocatori della scorsa generazione. Conosco il calcio italiano, non avrei accettato l’invito di altre nazionali. Chi conosce il calcio sa l’importanza dell’Italia, quindi ho accettato”.

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