Torino, 11 mar. (LaPresse) – “Che cos’era la Ferrari per un italiano in Canada? Una grande azienda. E una vettura che nessuno di noi si poteva permettere di acquistare. Ne circolavano poche, quando le vedevamo per strada erano una enorme fonte di orgoglio. Rappresentavano il meglio dell’Italia”. Lo ha detto Sergio Marchionne, presidente della Ferrari, nel corso di una intervista alla Gezzetta dello Sport a pochi giorni dal debutto del Mondiale 2015 in Australia.
Su cosa si sente di promettere agli italiani che fremono nell’attesa di vedere come si comporterà la Ferrari nel GP d’Australia, il neo presidente ha aggiunto: “Il massimo impegno. A Melbourne ci sono 120 persone nostre, a Maranello ce ne sono tante altre focalizzate sulla telemetria, sui motori, su tutto il resto. Abbiamo una squadra dedicata che sente l’impegno sulla pelle, dentro la pelle. Io sono peggio di loro!”.
“Che cosa apprezza in Vettel? È la pace associata alla saggezza. Sono qualità difficili in un giovane”, ha detto ancora Marchionne. Su Raikkonen, invece, Marchionne ha detto: “E’ diverso da come lo abbiamo visto nel passato. E’ tornato a essere una persona di carattere, è impegnato. Se parla? Sì, sì, parlaà in generale parla, anche con me”.
Alonso ha fatto intuire che se avesse potuto trattare con Marchionne, probabilmente non avrebbe cambiato squadra. “Discorsi ipotetici. Ho un grandissimo rispetto per lui – ha replicato il presidente della Rossa – mi è sempre piaciuto come pilota e come uomo. Non è stato un matrimonio facile con la Ferrari. Ma può darsi che il suo ciclo si fosse chiuso e dopo 5 anni fosse salutare per entrambi cambiare”. Alonso non ci sarà, in Australia. “Mi dispiace moltissimo a livello umano. Spero si rimetta”, ha detto Marchionne.
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