Maranello (Modena), 10 mar. (LaPresse) – Il Gran Premio d’Australia per una scuderia di Formula 1 è come la prima per una compagnia teatrale: c’è tensione, adrenalina, una grande voglia di andare in scena ma anche tanti aspetti da verificare. È con tanta carica, ma anche la consapevolezza che il tempo delle prove è finito, che Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen si avvicinano all’appuntamento di Albert Park. Per Vettel la gara australiana segna anche l’esordio con la Scuderia Ferrari e il ritorno al numero 5 con cui vinse il primo titolo mondiale. “Durante l’inverno siamo riusciti a svolgere gran parte del programma di lavoro che ci eravamo prefissati. Ora è arrivato il momento di andare in pista e l’Australia ci dirà qual è il nostro livello di competitività – afferma il tedesco a Ferrari.com – Il tracciato di Melbourne è molto bello ma essendo ricavato da strade aperte al pubblico è molto difficile perché l’asfalto presenta molte sconnessioni e di conseguenza è molto insidiosa”.
Spesso si dice che il tracciato di Albert Park è un unicum nel calendario per le sue caratteristiche. Sebastian lo conferma: “A causa dell’asfalto irregolare in Australia bisogna optare per una configurazione più morbida rispetto a quella che si sceglie in molti altri circuiti perché bisogna cercare di assorbire il più possibile i sobbalzi della vettura. Inoltre si tratta della prima gara della stagione e sarà difficile per tutti individuare l’assetto perfetto e la messa a punto ideale perché ogni cosa è ancora abbastanza nuova. Questo tuttavia è proprio uno degli aspetti della sfida. Per questo effettuiamo i test durante l’inverno, in modo da arrivare in pista il più preparati possibile”. Anche Raikkonen si dice soddisfatto del lavoro svolto in inverno: “Conosco il team già da diversi anni ma devo dire che quest’anno l’atmosfera è molto buona, la gente è felice e lavora insieme in maniera molto affiatata. Credo che questo sia un buon segno e in più sembra che sia stata realizzata una buona vettura durante il periodo invernale. Ora però è il momento di andare in gara, che è dove davvero si capirà a che punto siamo”, afferma il finlandese.
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