Jerez de la Frontera (Spagna), 4 feb. (LaPresse) – “Durante l’inverno abbiamo fatto un bel salto in avanti, questa monoposto è decisamente migliore di quella 2014. E’ tutto il ‘pacchetto’ che ha fatto progressi; ma il lavoro da fare è ancora tanto”. Questa l’analisi di Kimi Raikkonen al termine della quarta ed ultima giornata di test di Formula 1 Jerez. “Non facciamo confronti con la concorrenza, abbiamo lavorato per noi stessi, senza guardare a quello che facevano gli altri”, spiega il finlandese, che al volante della Ferrari SF15-T ha fatto registrare il miglior tempo. “I tempi ottenuti quindi contano relativamente, l’importante è che abbiamo messo assieme un buon numero di giri senza veri problemi”, prosegue Raikkonen. “Oggi le condizioni non erano proprio facili, c’era troppo vento in pista, ma in fondo è stato così per tutti. Ribadisco che adesso abbiamo una buona base per iniziare lo sviluppo”.
“I test di questi giorni, se comparati allo scorso anno, hanno dato riscontri incoraggianti”, aggiunge il team principal Maurizio Arrivabene. “La squadra – continua – ha lavorato bene sia a casa che in pista e i nostri piloti hanno fatto un ottimo lavoro, dando feedback preziosi ai tecnici; ma soprattutto sono contento che il gruppo abbia ritrovato motivazione e spirito di squadra”. “In termini di performance – prosegue Arrivabene – non credo che i nostri avversari (soprattutto uno) abbiano mostrato in questi giorni le loro vere potenzialità. Penso che il nostro e il loro vero valore lo scopriremo solo all’ultima sessione di test a Barcellona”. “Ora – conclude – il mio interesse è rivolto a Parigi, dove nella riunione di domani si deciderà quale sarà il futuro di questo sport”. Soddisfazione anche per il direttore tecnico della scuderia, James Allison: “Quando si porta in pista una vettura nuova c’è sempre emozione, preoccupazione, e nel profondo la speranza che il duro lavoro di tante persone possa essere ricompensato dal risultato”, spiega. “Usciamo da questo test senza avere soddisfatto tutte le nostre aspettative, semplicemente perché avremmo voluto fare anche più kilometri e perché si vorrebbe sempre andare più veloci. Detto questo, però, visto come è andata possiamo, nel complesso, essere contenti, perché siamo partiti col piede giusto. Adesso – aggiunge Allison – non vediamo l’ora di spingere lo sviluppo a Barcellona per essere pronti per la prima gara a Melbourne”.
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