Empoli (Firenze), 17 gen. (LaPresse) – “Abbiamo fatto troppo poco per vincere questa partita”. Il tecnico dell’Inter Roberto Mancini non è contento della prova offerta dalla sua squadra al termine della gara pareggiata 0-0 con l’Empoli. “Abbiamo creato poco. Siamo stati un po’ troppo bassi e un po’ troppo paurosi all’inizio – ha proseguito l’ex allenatore del Manchester City ai microfoni di Sky Sport – Abbiamo giocato troppo poco da dietro, per questo eravamo un po’ in difficoltà, avevamo difficoltà nel giocare la palla. Questo è un po’ il problema che abbiamo avuto”. I nerazzurri hanno fatto un passo indietro dopo il bel successo contro il Genoa. “Credo che una squadra ci metta un po’ di tempo a crescere. Non è che se vince una partita ha fatto tutto e non deve fare più niente. Ci metteremo un po’, non è che una vittoria cambia niente – ha ammesso – Una vittoria è importante per rimanere comunque attaccati al gruppo e quindi oggi sarebbe stato importante continuare a vincere”.

Mancini ha poi fatto i complimenti all’avversario. “Sapevamo che era una partita difficile perché l’Empoli gioca bene, è una squadra aggressiva, veloce, però abbiamo fatto un po’ poco per vincere – ha spiegato – Non penso che possiamo fare tutte le cose perfette solo perché abbiamo vinto domenica scorsa. Facciamo delle cose buone e meno buone”. Il tecnico dell’Inter si aspettava qualcosa di più in particolare dal centrocampo in su. “Oggi credo che con i quattro giocatori offensivi che avevamo nel primo tempo avremmo dovuto fare di più. Abbiamo bisogno di più personalità nel prendere la palla. A volte la portiamo troppo con gli attaccanti e questo non serve a niente – ha evidenziato l’allenatore di Jesi – Gli attaccanti dovrebbero muoversi di più e dare più profondità, avere un po’ più di coraggio nel prendere la palla, così come gli altri giocatori. E quindi per questo possiamo alternare cose buone a cose meno buone. La personalità che abbiamo in casa dobbiamo averla anche fuori casa, sempre, così com’è stato a Torino (contro la Juventus, ndr) nel secondo tempo”.

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