Torino, 16 gen. (LaPresse) – “Se dovesse succedere che diventerò il primo giocatore al mondo a fare sei mondiali saremmo di fronte a qualcosa di più unico che raro. Non credo che sarebbero molti a emularmi”. Così il portiere della Juventus Gianluigi Buffon in un’intervista al magazine bianconero HJ ha parlato della possibilità di poter disputare il Mondiale in Russia nel 2018. “Mancano altri tre anni, sono molti ed è inutile farsi la bocca adesso, sarebbe un sognare qualcosa di troppo lontano – ha proseguito l’estremo difensore della Nazionale italiana – Se me lo dovessi meritare e fossi nelle condizioni attuali, sarebbe una normale conseguenza”. Di recente Buffon ha rinnovato fino al 2017. “L’ho interpretato come un segnale di fiducia – ha ammesso – E’ stato gratificante vedere che Andrea Agnelli ha avuto questo tipo di attenzione nei miei confronti”.

Quando appenderà i ‘guanti’ al chiodo, Buffon non esclude un ruolo dirigenziale. “Dipende dalla società, se pensa possa essere utile è chiaro che sarò sempre a disposizione di chi mi ha rispettato e onorato – ha evidenziato – Ma penso anche che un giocatore non si debba aspettare niente, tutto quello che ho dato è stato contraccambiato e non devo avere pretese, né nessun tipo di credito. Cercherò di fare un percorso mio di miglioramento nel settore che mi piace di più”. Parlando del cambio di allenatore Conte-Allegri, l’ex portiere del Parma ha ammesso che “Conte era l’unico che nel 2011 potesse darci l’anima che ci ha dato – ha spiegato – Allegri era uno dei pochi a prendere la sua eredità e farci rendere bene con metodologie diverse. Le valutazioni che ha fatto la società sono state molto complesse, ma anche molto azzeccate”, ha concluso.

“Fare più strada possibile in Champions e confermarsi in Italia con campionato e Coppa Italia. E’ un trofeo che manca da troppo tempo, e quando è possibile come in questi anni è possibile provare a vincere”. Il portiere della Juventus Gianluigi Buffon in un’intervista rilasciata a Jtv ha parlato anche degli obiettivi stagionali della sua squadra. “Se avessimo vinto la Supercoppa sarebbe stata una metà stagione eccezionale, e sopra ogni più rosea aspettativa – ha proseguito il capitano della Nazionale parlando di questo avvio di stagione – Al di là di quella sconfitta, le indicazioni che ha dato la Juve sono quelle di una squadra in chiara evoluzione e che in tanti giocatori sta trovando maturità e cerca la consacrazione a livello europeo”.

Buffon è poi tornato sul rotondo successo di ieri sera in Coppa Italia con l’Hellas Verona. “Quella di ieri è stata una prova convincente, a dimostrazione del fatto che siamo una rosa competitiva, molto amalgamata e con singoli che hanno delle qualità eccelse. L’abbiamo visto ieri – ha evidenziato – In mezzo a tutto questo ha fatto piacere rivedere un Pepe frizzante e la gente allo Juventus Stadium, la cui partecipazione ad una partita di Coppa Italia è stata davvero importante. Tutto questo non può che far bene a noi come squadra e a tutto l’ambiente Juve: cementa ancora di più questo momento di grande gioia che viviamo noi come squadra e i tifosi”. In campionato domenica i campioni d’Italia se la vedranno nuovamente con l’undici di Mandorlini. “Sarà una gara diversa, con una squadra che magari non ci affronterà a viso aperto come ha fatto ieri e avrà il dente avvelenato perché perdere in maniera così netta è qualcosa che non fa piacere a nessuno – ha sottolineato il portiere bianconero – Vedendo i connotati caratteriali del loro allenatore, troveranno energie e rabbia a dismisura per cercare di vendicare questa sconfitta”.

In campionato nei prossimi turni i bianconeri se la vedranno con le due veronesi, l’Udinese ed il Milan. “Lo saranno soprattutto per noi: quando sei davanti, infatti, hai la fortuna e l’onere di sapere che tutto dipende da te – ha proseguito Buffon – Quando ci sono gare da vincere non bisogna tentennare ma dare la dimostrazione, soprattutto a noi stessi, di essere una squadra matura, che sa quando accelerare e rifiatare durante la stagione”. Parlando delle parate più difficili in questa prima parte di stagione, l’estremo difensore della Juventus ha ricordato “sicuramente quella contro la Sampdoria in casa” e “una importante con l’Atletico Madrid in casa visto che era la gara decisiva. Seppure non mi piaccia celebrarmi, sono veramente soddisfatto di quanto stiamo e sto facendo – ha sottolineato il capitano dei bianconeri – Tutti da parecchio tempo, anche in maniera corretta, aspettano il tracollo, e la cosa che mi stimola da morire è continuare a rilanciare sempre, e dimostrare che alcune cose che sto facendo ora magari 10 anni fa non l’avrei fatte. Il vero stimolo è questo: continuare a stupire assieme e grazie alla mia squadra”.

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