Udine, 5 dic. (LaPresse) – “Sarei sicuramente poco sincero se dicessi che è una partita per me come le altre, ma non tanto dal punto di vista dell’impegno agonistico o del risultato, perché ovviamente cercheremo di mettere in campo tutte le nostre armi per cercare di fare il risultato”. Così si è espresso il tecnico dell’Udinese Andrea Stramaccioni in un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky Sport a due giorni dalla gara di campionato con l’Inter, la sua ex squadra. “Sono arrivato dalla porta di servizio, cioè dal settore giovanile, e per me i due anni a Milano sono stati particolarmente intensi, carichi di emozioni, ma anche di gioie – ha proseguito il tecnico dei friulani – E a tutte le persone nerazzurre che conosco, o che lavorano per l’Inter, sono molto legato. Quindi è normale che sia una partita che, con quello stadio, con quelle persone, possa ridestare dentro di te delle emozioni da persona semplice quale sono, e non mi vergogno di ammetterlo, poi è normale che una volta fischiato il calcio d’inizio sarà una partita di Serie A per noi”.

Il tecnico romano adesso è totalmente concentrato sulla sua nuova avventura. “L’essere associato, magari da qualcuno, a un interismo, è una cosa che solo chi ha vissuto quella piazza può capire. È normale che il mio presente e il mio futuro sia l’Udinese e sportivamente l’Inter è un capitolo chiuso. Ma è normale che quei due anni hanno lasciato in una persona semplice e sincera un ricordo particolare – ha proseguito Stramaccioni parlando del rapporto con la sua ex squadra – Non voglio comportarmi come si è comportato qualcuno nei miei confronti, secondo me sbagliando, e non mi permetto di giudicare cose che non so o che io non conosco a fondo. Quindi, sicuramente l’affrontare questa Inter rinnovata, ci fa incontrare una squadra che ha negli stimoli e nella voglia di vincere la sua caratteristica principale. Secondo me, incontreremo un’Inter particolarmente agguerrita, alla ricerca della prima vittoria in campionato.

Stramaccioni ha poi parlato del suo rapporto con Moratto. “Tutto quello che mi disse il Presidente Moratti, in quel famoso incontro dopo la partita con la Lazio, in cui comunicò quale fosse la situazione, inizialmente poteva sembrarmi qualcosa di strumentale al messaggio che mi veniva dato – ha spiegato il tecnico dell’Udinese – Invece il tempo ha dimostrato che tutto quello che il Presidente mi confidò si è poi realizzato. Dal passaggio di proprietà all’impossibilità di continuare qualcosa insieme e quindi io credo che questo tipo di esperienza faccia parte del percorso dell’allenatore, e l’anno in cui sono stato fermo mi ha permesso di crescere e maturare anche in un momento negativo”. In chiusura una battuta su Erick Thohir, il nuovo proprietario dell’Inter. “Un giorno mi piacerebbe conoscerlo perché credo che sia un personaggio fantastico – ha concluso Stramaccioni – E’ un grandissimo manager, un conoscitore di calcio e una persona che, per quanto potere abbia, è umile ed è una persona di grande valore e di grande talento”.

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