Doha (Qatar), 3 dic. (LaPresse) – “Ritenevamo che la squadra potesse qualificarsi alla finale e non c’erano campanelli d’allarme che potessero indurci a pensare ad una controprestazione di Carli”. Il ct dell’Italnuoto Cesare Butini difende le proprie scelte dopo lo sfogo di Federica Pelegrini per l’eliminazione nelle batterie della staffetta femminile 4×200 stile libero. “Non ho parole..sono incazzata nera..non si può stare fuori da una finale così importante per non aver fatto le giuste valutazioni. Comunque brave lo stesso alle ragazze”, aveva twittato infatti la campionessa veneta, che era stata preservata per la finale, subito dopo la notizia dell’eliminazione. La squadra azzurra si è fermata al nono posto con il tempo di 7’47″61, con 1″40 di ritardo dall’Ungheria. E’ risultata deficitaria la frazione di Diletta Carli (1’59″21) non in linea con il primato personale di Chiara Masini Luccetti in prima frazione (1’55″93) e coi tempi di Alice Mizzau (1’56″38) e Stefania Pirozzi (1’56″09).

“In sede di riunione con l’intero staff tecnico a Doha abbiamo deciso di iscrivere alle batterie della 4×200 stile libero Masini Luccetti, Carli, Mizzau e Pirozzi e di inserire Pellegrini in finale per far crescere il collettivo-staffetta e per preservare Pellegrini in vista di gare individuali e delle finali di staffetta – ha spiegato Butitni – A metà novembre ed in pieno carico Carli ha vinto i 400 stile libero in 4’04″76 al Gran Premio Italia dove ha nuotato i 200 in 1’58″46. Tempi ovviamente allo start e non lanciati. Può succedere di sbagliare una gara. Siamo dispiaciuti, ma è lo sport. Altrimenti sarebbero solo numeri”. Per Butini “il gruppo va salvaguardato e l’atleta giovane tutelata per poter crescere con serenità imparando anche dagli errori commessi – ha concluso – In questi momenti bisogna rimanere uniti. Solo due anni fa si entrò in finale con il 7’53″12 dell’Ungheria”.

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