Milano, 15 nov. (LaPresse) – L’entusiasmo dei tifosi “mi fa molto piacere, non avrei mai pensato di tornare all’Inter. È successo tutto in fretta, nel calcio accade. Vuol dire che è stato fatto qualcosa di buono, e questa è la cosa importante”. Lo ha detto Roberto Mancini nella conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore dell’Inter.
“L’entusiasmo è alla base di ogni lavoro e di ogni vittoria. Starà a noi riportare l’entusiasmo e i tifosi allo stadio, e ritornare a vincere”, ha spiegato. “Mi hanno chiamato, ci siamo visti, mi han spiegato il progetto, credo possa essere un’altra bella storia”, ha proseguito il tecnico jesino. “Credo in questo progetto, altrimenti non avrei accettato. Non ho la bacchetta magica, si deve tornare a vincere attraverso il lavoro. L’Inter è un grandissimo club e sono felice di averlo accettato”.
“Dobbiamo ricominciare a vincere”, ha aggiunto. “I successi di Mourinho dopo di me? Nel 2010 abbiamo iniziato un buon lavoro, quando hai una buona base i giocatori capiscono che la strada è giusta”. Mancini non si è espresso sulle scelte tattiche che adotterà in nerazzurro: “Non lo so, vediamo, dobbiamo prima iniziare gli allenamenti. Ho delle idee, poi mi confronterò con i giocatori per capire cosa pensano”. Su Kovacic: “E’ giovane, ha grandissime qualità. Deve maturare, ma credo che possa diventare un campione in futuro”. Mancini è tornato poi sulla prima esperienza all’Inter: “Ogni momento è a sé. Stavolta è diverso, 10 anni fa ero giovane, era la prima occasione importante con un club di questa levatura. Oggi le cose stanno diversamente”. Quanto al contatto con la nuova dirigenza, Mancini ha spiegato: “La chiamata l’ho ricevuta giovedì seta. Sono molto felice, felicissimo”.
Sui risultati che si aspetta di ottenere, ha chiarito: “Devo iniziare a lavorare, nel calcio non c’è molto tempo. Dobbiamo migliorare ed assimilare in fretta, devo parlare alla squadra. Dobbiamo tornare a vincere in fretta ma non ci diamo scadenze. Già da oggi dobbiamo avere la testa sul lavoro e farlo molto bene. Il mercato? Prima devo conoscere squadra”, ha aggiunto il tecnico jesino cui viene chiesto se vorrebbe essere il Ferguson interista: “Non dobbiamo guardare troppo in là. Bisogna concentrarsi sul presente, non credo di restare 27 anni all’Inter. Sono contento, felice di poter lavorare in Italia e spero di poter dare una mano all’Inter a tornare a vincere”. Una battuta su Thohir: “Come ringrazio Moratti ringrazio Thohir per questa possibilità, ci siamo parlati solo un paio di volte, era dispiaciuto per Mazzarri. Mi è sembrato una persona perbene, vuole avere grande successo all’Inter. Speriamo – ha aggiunto – di tornare dove eravamo prima”.
“Quando si cambia allenatore non è solo colpa sua. Mazzarri è un bravo allenatore. Qui ci sono dei giocatori di qualità, come 10 anni fa. Si può lavorare bene si questa squadra”. Il tecnico jesino ha speso belle parole per Massimo Moratti, che lo scelse per la panchina nerazzurra nel 2004: “La famiglia Moratti ha fatto la storia dell’Inter. Il suo addio? Se ha preso questa decisione va rispettata al 100 per cento. Si dichiara felice del mio ritorno? Questo mi fa felice, ci siamo sentiti. È nella società, è ancora dentro all’Inter e questo è importante”, ha aggiunto Mancini. “Non posso che ringraziarlo per avermi voluto all’Inter. È stato un grande presidente. Ora la società è diversa ma Moratti resta sempre una figura importante”.
“Sono sempre stata una persona onesta, non mi nascondo dietro a nulla. Ho detto cose nella realtà dei fatti, oggi bisogna concentrarsi e pensare al campo”. Così Mancini, tornando sui fatti di Calciopoli. “Anche su questo bisogna migliorare in Italia. Viviamo tra le polemiche, ma se miglioriamo in questo, il calcio può migliorare molto”, ha aggiunto il tecnico jesino. “I personaggi più importanti sono i calciatori che vanno in campo, che fanno divertire. Questa è la cosa piu importante, le altre non sono così importanti”.
“Se rivorrei Balotelli all’Inter? Mario sta bene a Liverpool, ha una grande chance, deve cercare di fare il massimo lì. Ha avuto la fortuna di tornare in Inghilterra in un club importante – ha aggiunto il tecnico jesino – e deve sfruttare questa occasione”.
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