Roma, 28 ott. (LaPressse) – Dopo una due giorni davvero intensa il Coni ha ufficializzato la ripartizione dei contributi statali alle varie federazioni per l’anno 2015 e, come previsto, non sono buone notizie per la Figc di Carlo Tavecchio. Il calcio infatti passa da 62.541 milioni a 37.533 per un taglio di 25milioni pari al -39.99% rispetto all’anno precedente. Oggi il numero uno del calcio ha preso parte alla Giunta del Comitato Olimpico dove sono stati spiegati i parametri decisi dalla commissione guidata dal vice presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, e successivamente al Consiglio Nazionale dove ha ribadito la sua posizione. “Ci affidiamo al presidente del Coni. Sto chiedendo una cosa grande. Primo rivalutare la situazione della contribuzione. Secondo, se non fosse possibile, di avere il tempo ragionevole per poterla applicare. Noi metteremo a disposizione tutte le nostre risorse perché non vogliamo sentirci 1 su 75”, le sue parole. Tavecchio dice ci aver analzzato la procedura che la commissione ha usato per analizzare i criteri: “ma la commissione riceve ordini, è la politica a dare indirizzi”, aggiunge il numero uno della Figc”.

“Come si puo fare un bilancio con 25 milioni in meno quando il preventivo deve essere presentato entro il 30 novembre? Si chiede Tavecchio”. Secondo il numero uno di Via Allegri: “In Figc ci sono falchi e colombe ed io ho un bel da fare a far capire la situazione a tutti quanti. Dal giorno in cui noi siamo entrati nel contesto paritario abbiamo da subito avuto l’impressione di essere soli contro tutti. E’ questo il tema di base. Dite che il calcio deve cambiare, avete anche ragione ma dateci il tempo di impostare programmazione e interventi”. Un debutto difficile insomma quella del nuovo capo del calcio all’assemblea di Palazzo H. E’ c’è chi, forzando la mano, pensa che il calcio possa anche valutare una ‘fuoriuscita’ dal Comitato Olimpico. “Noi vorremmo restare nel Coni. Il problema è che ci costringono a delle procedure che umiliano i rapporti – spiega Tavecchio – Credo che non serva aizzare di più i toni ma portare avanti una trattativa, un confronto fino a metà mese poi ci sarà il consiglio federale della Figc dove la decisione sarà collegiale visto che all’unanimità si è espresso contro la decisione del Coni”.

Per nulla preoccupato a riguardo Giovanni Malagò. “L’ipotesi che il calcio fuoriesca dal Coni? Conosco troppo bene Carlo Tavecchio. Non credo che questa sia un’ipotesi all’ordine del giorno – dichiara a fine giornata – Tavecchio è stato molto rispettoso del contesto come Beretta ieri. E’ legittimo che facciano le loro considerazioni e questo è quanto”. Riguardo alla parametrazione dei contributi però il numero uno dello sport italiano fa notare al calcio che: “Se a Londra ci fosse stata l’Under 21 quel numero sarebbe migliorato, se il calcio avesse una rappresentanza femminile degna questo numero sarebbe migliorato, se l’Italia al mondiale non fosse stato eliminata dal Costa Rica ma fosse arrivata supponiamo ai quarti di finale sarebbe migliorato. E’ un invito a fare meglio nell’alto livello”. Malagò smorza anche l’ipotesi spiegata oggi da Tavecchio di legare i contributi con le scommesse sportive, trattando direttamente con il governo. “Il calcio potrebbe ottenere qualcosa di più e di diverso su questo. Se ci riescono sono contento, ma ci sono dinamiche legislative e culturali di cui tenere conto”.

Chi invece ha picchiato duro sul mondo del pallone è stato l’ex presidente del Coni e commissario Figc Gianni Petrucci, attualmente presidente della Federbasket: “Non è che il mondo dello sport è contro il mondo del calcio forse è una parte del calcio che è contro gli altri sport – le sue parole in Consiglio – Si faccia anche un esame di coscienza, con umiltà. Oggi quando mi si ricorda cosa ha fatto il calcio ci sentiamo dei poveri disgraziati. Il calcio certamente rimarrà lo sport più popolare del paese ma viva Dio oggi c’è una cultura che sta cambiando. Che si vogliano rivedere quei parametri è sacrosanto”. Secca la replica di Tavecchio: “Petrucci dice che il calcio deve fare un bagno di umiltà? Non ci serve. Siamo uno sport popolare. Dietro alle 40 squadre di elite ci sono 76mila squadre che intrattengono tutte le domeniche il tempo libero degli italiani”.

Al netto delle parole a restare sono i fatti, o meglio i numeri. Nella tabella ufficiale delle contribuzioni infatti si evince che, detto dei tagli al calcio, al secondo posto nella classifica delle contribuzioni resta la Fidal che passa da 5.125 milioni di euro a 6.116 milioni (+19.35%). Chiude il podio virtuale la Federnuoto. La federazione di Paolo Barelli, non certo un sostenitore di Malagò, passa da 4.720 milioni a 5.762 (+22.08%) ed è anche quella ad avere il guadagno maggiore in termini di valore assoluto ovvero +1.042 milioni di euro. In valore percentuale invece la federazione ad ottenere i benefici maggiori è il tennistavolo che passa da 1.206 milioni a 1.551 milioni (+28.56%).

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