Roma, 27 ott. (LaPresse) – Sono circa 42.5 milioni il contributo che il Coni verserà nelle casse della Figc per il 2015. E’ quindi arrivata la temuta sforbiciata da parte del Comitato Olimpico al mondo del pallone. Un sforbiciata di circa 20 milioni rispetto ai 62 milioni abbondanti ricevuti per il 2014. “Può sembrare paradossale, ma abbiamo fatto il massimo tenendo presente da dove partivano”, ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della riunione informale del Consiglio Nazionale del Coni andata in scena al Foro Italico. Nell’incontro al Comitato Olimpico andato in scena alla vigilia della Giunta e del Consiglio Nazionale di domani a ‘difendere’ il mondo del pallone c’era il vicepresidente vicario della Figc (e presidente della Lega A, ndr) Maurizio Beretta vista l’assenza di Carlo Tavecchio a Teheran per impegni istituzionali (sarà presente domani, ndr). “Meglio di no” il suo laconico non commento all’uscita dell’incontro.
“Non è stato preso un provvedimento di tagliare i fondi del calcio è stato deciso con votazione quasi unanime di far rientrare il calcio nei parametri di una normale federazione e non di avere una percentuale fissa rispetto ai finaniziamenti dello stadio”, ha argomentato Malagò. In base ai nuovi parametri infatti il calcio avrebbe dovuto perdere l’80% del contributo Coni. “Ho quindi ritenuto giusto creare una dinamica di atterraggio in questa vicenda tramite delle forchette che stabiliscono un minimo e un massimo per le federazioni, evitando in questo modo sperequazioni che avrebbero destabilizzato tutto il contesto”, ha aggiunto il numero uno dello sport italiano. Malagò ha puntualizzato che la ‘sfrobiciata’ dei contributi al calcio: “non è una novità, lo è solo per chi non l’ha voluta considerare fino ad ora”.
Nessuna paura però da parte del numero uno dello sport italiano di gustare i rapporti con il mondo del pallone. “I rapporti prsonali con il mondo del calcio e i suoi vertici sono ottimi, dopo questo contesto econdo me lo saranno paradossalmente ancora di più. Faranno un’obiettiva alutazione sul punto di partenza e sulla ricaduta, magari anche sulle prospettive fure. Se non sarà così, io sono molto sereno su questo argomento”. Del resto, come sottolineato da Luciano Buonfiglio presidente della Fick ed a capo della comissione contributi chiamata a ridiscutere i parametri. “Il calcio è lo sport che ha più visibilità, ma al tempo stesso deve rientrare nella famiglia dello sport, non può pensare di starne fuori”.
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