Roma, 20 ott. (LaPresse) – “Sono sempre le stesse cose, ho visto reazioni a caldo anche da parte di persone di ottima cultura ed intelligenza. Ho visto un atteggiamento intelligente, sereno e sportivo nel presidente della Rom Pallotta, che ho apprezzato molto. È tutto nella norma, è sempre stato così e sarà sempre così”. Marcello Lippi, allenatore del Guangzhou Evergrande, torna così sulle polemiche che hanno segnato il dopo Juventus-Roma. “La realtà è che le due squadre si equivalgono dal punto di vista tecnico, non vedo altre squadre onestamente che possono impensierire queste due. Si giocheranno loro il campionato”, spiega l’ex ct della Nazionale ai microfoni di ‘La politica nel pallone’ su Gr Parlamento. “Il Milan sta facendo abbastanza bene ma lo vedo ancora distante da queste due squadre”.
“La Juventus – prosegue Lippi – ha un giocatore straordinario, Tevez, che ho paragonato ai grandi campioni del passato. Da tempo non arrivava in Italia un campione con la C maiuscola. La Roma ha Totti che è eterno, dei giocatori molto forti e validi, delle alternative importanti, ha fantasia e velocità. Ha cambiato quasi tutta la difesa e il rendimento è importante anche quest’anno. Le vedo alla pari”. Da Lippi parole di elogio per Totti: “La bellezza di questi campioni, come lui e come Del Piero, è che non li senti mai parlare di quando smetteranno di giocare, per loro è un momento ancora lontano, si sentono calciatori e grandi campioni, geni come ne nascono pochi. Se non hanno problemi fisici, possono giocare fino a 41, 42 anni”. “Garcia si è detto sicuro dello scudetto? Ha fatto bene, ha caricato l’ambiente, lo ha capito, è un allenatore di cui i giocatori parlano bene, tutti sono entusiasti di lui”, prosegue il tecnico viareggino. “Ha dato coraggio, la squadra può vincere ed è giusto che lo dica. E’ giusto. Se uno è forte, deve giocare per vincere. La sensazione positiva che si respira è merito suo”.
Per lo scudetto, tra bianconeri e giallorossi, le ‘quote’ di Lippi “50 e 50, poi dipenderà molto anche dal proseguo del cammino in Europa. La Champions un po’ condiziona”. Una battuta su Roma-Bayern: per l’ex ct, quella tedesca “è la squadra più forte in questo momento con il Real, è un bell’esame, sono curioso”. “Differenze tra la Juve di Conte e quella di Allegri? Quella di Massimiliano è una squadra un po’ meno feroce, con un calcio un poco diverso, predilige maggior possesso palla, verticalizzazioni meno veloci. Allegri è stato intelligente a non cambiare quasi niente come atteggiamento ed impostazione di squadra che da tre anni domina il campionato italiano”.
A Conte “auguro di ripetere con la Nazionale i successi con la Juve. E’ uno dei pochi allenatori che riescono, dopo 2-3 mesi, a fare vedere la sua mano. Ha iniziato bene, portato entusiasmo, grande determinazione e voglia”, spiega l’allenatore viareggino. “Il vantaggio di aver tanti giocatori della Juve è stato importante. Dove può arrivare? L’autostima nasce e cresce pian piano con le vittorie e i risultati importanti, e lui è partito con il piede giusto. I Mondiali 2006 non pensavamo di vincerli, ci abbiamo creduto man mano che andavamo avanti”.
“La gestione di Balotelli? Conte ha intenzione di usare tutti gli attaccanti, all’inizio credo non lo abbia chiamato perché non giocava o non giocava bene”, prosegue Lippi. “Ma lo proverà appena avrà la condizione migliore. E poi ha fatto bene a provare nuovi come Pellè e Zaza”. Riguardo la perdita di appeal del calcio italiano, per Lippi “il campionato italiano non è mai stato il più bello, è sempre stato il più difficile. In Italia è più difficile giocare. Pian piano sono tornati i calciatori importanti e stiamo risalendo la china anche se sceicchi e russi sono da altre parti”. Infine, entrando nell’argomento tecnologia in campo, Lippi si dichiara favorevole solo per quella relativa “al gol-non gol. Solo per questo, per tutto il resto no”.

