Londra (Regno Unito), 9 ott. (LaPresse) – “Non si può non guardare all’Asia in questo momento se si pensa all’espansione del brand. E noi lo stiamo facendo: abbiamo grandi progetti non solo per l’ Italia ma anche per gli Stati Uniti e appunto per l’Asia. Stiamo lanciando attività di vario tipo, alcune sono già funzionanti, ma le stiamo espandendo anche in altri paesi: penso per esempio alle nostre Academy nel mondo”. Così il presidente dell’Inter Erick Thohir da Londra per una tavola rotonda sulla ‘Globalizzazione dello Sport’, nell’ambito di ‘Leaders, The Sport Business Summit’ si è espresso in merito all’espansione del marchio Inter nel mondo. “Partiamo dalla cultura italiana, dalla passione italiana per il calcio, per cercare di renderla conosciuta nel mondo il più possibile, anche con un maggiore sviluppo dei digital media – ha aggiunto il tycoon indonesiano – L’Inter ha tantissimi tifosi in tutto il mondo, quasi 90 milioni, ma addirittura 260 milioni sono i fan potenziali che l’Inter può raggiungere. Ci vuole engagement, i tifosi vanno coccolati, vanno fatti sentire parte della nostra famiglia nerazzurra. Abbiamo grandi progetti in proposito”.

Nel 2016 la finale di Champions League si terrà a Milano, a San Siro, lo stadio che Inter e Milan condividono. “Non è ovviamente la stessa cosa avere uno stadio da soli o condividerlo con un altro club – ha sottolineato Thohir – Noi in proposito ci stiamo confrontando in maniera costruttiva con il Milan, è normale cercare di capire cosa entrambe le parti vogliano fare, perché è normale che un club arrivi ad avere l’esigenza di un proprio stadio, per noi e per loro è normale. Lo stadio però va utilizzato tutto l’anno, non solo per le partite: la casa dei tifosi deve essere funzionante 365 giorni e noi stiamo lavorando per capire come creare quotidianamente questo coinvolgimento, giorno dopo giorno. E’ importante per il club di per sé ma anche per tutta la Serie A in generale”, ha evidenziato.

“Per dirigere una compagnia bene bisogna starle vicino e io cerco di farlo il più possibile, ma allo stesso tempo è importante avere dei manager che possano quotidianamente occuparsi della Società e io ho degli ottimi manager che lo stanno facendo”, ha sottolineato all’inizio del suo intervento il presidente nerazzurro, nel rispondere a una domanda su come possa fare a gestire l’Inter vivendo a Giacarta, avendo lì il suo business principale ed essendo anche proprietario di un altro club di calcio negli Stati Uniti, il DC United. “Ci vuole passione, per il calcio e per il business, ci vuole competenza: i miei manager ed io ce l’abbiamo”, ha aggiunto. Infine, Thohir ha sottolineato la differenza tra il mercato americano e quello europeo. “Ci sono differenze tra il modello Usa e quello europeo – ha sottolineato – in Usa non ci sono retrocessioni ma ci sono grandi e piccoli mercati, i club devono capire fino a dove possono competere. In Europa invece ci sono big club e club medi”.

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