Roma, 8 ott. (LaPresse) – “Chi sta nell’ambiente sapeva che sarebbe successo. Ho letto varie dichiarazioni, mi sento di condividere quelle di chi dice che tutti sapevano. E chi sono questi tutti? Quelli che sono andati al voto ed hanno deciso di votarlo. La domanda va fatta a queste persone che hanno ritenuto di sostenerlo in un’elezione che è stata assolutamente democratica”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito alla decisione della Uefa sulle frasi del presidente Figc, Carlo Tavecchio relative ad ‘Opti Pobà’.

“Evidentemente non hanno ritenuto che questo fatto potesse essere penalizzante per il prosieguo dell’attività di Tavecchio. Come presidente del Coni, piaccia o meno, di questa cosa posso solo prendere atto”, aggiunge Malagò a margine del convegno ‘Investimento nello sport, investimento anticiclico’. “Una sentenza che indebolisce il calcio italiano? No, non credo – dice Malagò – c’è un problema di immagine ma è un prezzo che nel mondo del calcio tutti sapevano. Questa è la conclusione di una vicenda su una frase. Ora quello che conta è fare le riforme e proseguire nel percorso annunciato”.

“No non commento mai le sentenze degli organismi sportivi. L’autonomia del mondo dello sport è totale e le federazioni si regolano al loro interno, la Uefa ha fatto le sue considerazioni”. Così invece il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio si esprime sul provvedimento emesso ieri dalla disciplinare Uefa. Delrio parla poi dei parlamentari Pd che hanno chiesto un passo indietro al numero uno della Figc. “Io non commento, non possiamo interferire assolutamente”, aggiunge a margine del convegno ‘Investimento nello sport, investimento anticiclico’, svoltosi al Coni e a cui era presente lo stesso Tavecchio.

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