Nyon (Svizzera), 7 ott. (LaPresse) – Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, non potrà partecipare per 6 mesi a commissioni Uefa o farsi nominare in alcuna di esse e non sara’ presente al congresso in programma il 24 marzo 2015. E’ la decisione del massimo organismo del calcio europeo in merito al procedimento avviato per le espressioni usate il 25 luglio scorso in occasione dell’assemblea della Lega Nazionale Dilettanti (la frase incriminata su ‘Optì Pobà ed i calciatori extracomunitari, ndr). La sentenza è immediatamente esecutiva e Tavecchio dovrà anche organizzare un evento speciale in Italia volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione Uefa contro il razzismo. Tavecchio potrà comunque rappresentare la Figc in campo internazionale anche per le gare degli azzurri.

“Le sentenze non si commentano, si accettano”, il commento a caldo del presidente della Figc che, come si legge in una nota federale: “ha preso atto della proposta formulata dall’Ispettore Disciplinare della Uefa e ha deciso di accettarla al fine di evitare il protrarsi di un contenzioso che avrebbe visto contrapposte la Uefa e la Figc per un lungo periodo e che si sarebbe potuto risolvere solo davanti al Tas per stabilire se la Uefa fosse competente ad intervenire su questa materia, stante l’avvenuta archiviazione di un analogo procedimento da parte della Procura Federale”. Dopo un’estate di polemiche per lo scivolone di Tavecchio, per il quale l’ex numero uno dei Dilettanti si è ripetutamente scusato, si chiude quindi il capitolo. La definizione così concordata tra il Presidente Tavecchio e l’Ispettore Disciplinare della Uefa, infatti, è stata recepita dalla Commissione Disciplinare con una formale decisione che pone fine al procedimento. Lasciate alle spalle le polemiche è ora di guardare avanti verso le riforme quella che Tavecchio ha sempre definito: “la madre di tutte le battaglie”.

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