Di Andrea Capello
Roma, 18 set. (LaPresse) – Icona della pallavolo femminile e membro del gotha delle grandi donne dello sport italiano. Campionessa del mondo in campo e persona molto sensibile alle tematiche sociali nella vita di tutti i giorni. Eleonora Lo Bianco torna in Azzurro e racconta in esclusiva a LaPresse le sue sensazioni alla vigilia dell’ennesima sfida: il mondiale italiano che prenderà il via il prossimo 23 settembre.
Era la palleggiatrice quando l’Italia vinse il suo ultimo mondiale nel 2002. Che ricordi ha di quel giorno?
“Ho dei ricorsi bellissimi. E’ stato il primo trionfo di questa nazionale, anche inaspettato da un certo punto di vista. Ero molto giovane e quando ci penso ho ancora i brividi, una strana sensazione che è difficile da spiegare. E’ stato davvero incredibile”.
E’ stata chiamata in Nazionale dopo l’infortunio di Ferretti. Che gruppo ha trovato?
“Sono stato chiamata un po’ in emergenza ma ho risposto subito con grande entusiasmo. Ho trovato un gruppo unito che mi ha accolto bene ed il lavoro, dopo qualche giorno necessario per entrare nei meccanismi della squadra, sta procedendo sempre meglio. Inoltre il mondiale in Italia c’è oggi e poi chissà quando, per molte di noi sarà sicuramente l’ultimo e quella di giocare davanti al nostro pubblico è un’occasione davvero unica”.
Faceva parte del gruppo anche quando si ruppe in maniera burrascosa il rapporto con il commissario tecnico Marco Bonitta (le atlete ne chiesero l’allontanamento alla federazione, ndr). Ora come vanno le cose con il Ct?
“Non ci sono volute parole per spiegare quanto è successo ai tempi. E’ accaduto perché doveva accadere in quel momento. Sia noi che lui abbiamo analizzato la situazione, ma non va assolutamente ad interferire con il lavoro e non è mai neanche entrata in un discorso fra quelli fatti in questo periodo”.
Da anni gioca all’estero in Turchia. E’ un esperienza che consiglierebbe? Cosa può fare il campionato italiano per tornare ad essere il migliore del mondo?
“In ogni caso la consiglierei. E’ una cosa che volevo provare fin da quando ero giovane perché ti consente di scoprire nuove realtà e culture. L’Italia mi manca ma ora molte atlete stanno andando fuori. Credo non tanto per la crisi che ha colpito anche il mondo dello sport piuttosto perché in Italia bisogna cercare di migliorare in serietà. Una società che magari promette poco ma lo mantiene questa è la base per tornare a creare qualcosa di importante”.
A proposito di società civile. Fecondazione assistita ed adozioni per coppie omosessuali sono due argomenti caldi in questo momento. Da donna attenta alle tematiche sociali che opinione ha a riguardo?
“Sono assolutamente favorevole alla fecondazione assistita. Sulle adozioni prima di tutto reputo incredibili le tempistiche così lunghe che ci vogliono in Italia. All’estero non è così. Omosessuali o eterosessuali non fa alcuna differenza. Credo sia corretto che non ci siano limitazioni”.
Ha in mente un ‘fioretto’ per tornare sul tetto del mondo?
“L’ho già fatto il fioretto (ride, ndr). Scherzi a parte ci sono mille cose che ho pensato da quando sono entrata qui. Spero solo di arrivare preparata al mondiale poi se ci sarà bisogno lo farò”.
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