Roma, 8 set. (LaPresse) – “Penso positivo in vista dell’esordio in Norvegia per le qualificazioni ai prossimi Europei. C’è tutta la carica di Conte che è piacevolmente contagiosa. Nei giocatori c’è un’emulazione totale, c’è questo brivido nella schiena e mi fa molto piacere. Io li seguo soffrendo con loro. L’importante è iniziare bene e portare avanti il nostro progetto”. Lo ha detto Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio, ospite della trasmissione ‘Pezzi da 90’ sull’emittente umbra Radio Onda Libera. La sfida di domani, ha spiegato, “non sarà facile. Sono già avanti nel campionato e molto fisici. Dovremo usare tutte le nostro risorse tecniche per portare via un risultato positivo”. “L’Under21 ha già fatto il suo? Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, ha proseguito Tavecchio. “Abbiamo superato un rischio sullo 0-2. Bisogna dare atto ai ragazzi di un recupero incredibile. Non ci credevo quasi più sul doppio svantaggio, però i giovani hanno dimostrato grande forza e attaccamento ai colori azzurri”.

Il numero uno non entra nel vivo delle polemiche sollevate nell’ambiente della Nazionale riguardo i casi Chiellini e Lotito: “Sto imparando che non ha senso intervenire su discorsi triti e ritriti. Non ci sto. Credo che il silenzio non sia mai stato utile come in questo momento”, ha chiarito il numero uno del calcio italiano che ha parlato poi delle innovazioni che intende portare nel movimento. “Ci sono molti temi per costruire un sistema nuovo. In Italia c’è un bacino di 700mila giovani sotto i 18 anni. Per mostrarli e farli conoscere bisogna fare i centri federali che hanno una diramazione territoriale nelle province e poi nelle regione. L’incontro dei migliori giovani nelle singole regioni sarebbe una vetrina per il calcio professionistico che, con un pò di testa e d’intuizione, saprebbe dove andare a pescare invece che sempre all’estero. E’ un’esigenza di costi, di bilanci che vedo sempre più drammatici. La Federazione dovrà andare anche nelle scuole per creare, come hanno fatto gli inglesi con i college, delle squadre negli istituti scolastici che possano partecipare a dei campionati”.

Sull’eccessivo numero di stranieri utilizzati in campionato, ha commentato: “Ho dei contatti con il governo per quanto riguarda gli extracomunitrari che devono avere un certo curriculum per giocare in Italia, così come c’è una legge in Inghilterra. Sui comunitari è più difficile per il discorso della libera circolazione dei lavoratori. Potremmo fare altre cose, come ridurre le rose, per favorire un maggior utilizzo degli italiani. Abbiamo allo studio le riforme in un discorso da fare con la Serie A che detiene il monopolio di queste situazioni. La Federazione intende adoperarsi”. Capitolo stadi: “Servono sinergie tra governo, enti locali e società”, ha sottolineato Tavecchio. “Servono operazioni in sintonia e non andare ciascuno per conto proprio. Se ognuno fa da solo, non si va da nerssuna parte. Oggi le speculazioni edilizie non danno più risultati tra il mercato fermo e la crisi del settore”. Riguardo la successione a capo della Lega Dilettanti, ha spiegato: “Ci sono delle soluzioni. In Italia ci sono varie possibilità di democrazia e candidati. Io non mi esprimo e non vorrei fare assist ad alcuno”.

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