Roma, 8 set. (LaPresse) – “E’ arrivato il momento delle decisioni. Dopo le polemiche, l’unica cosa che conta sono le scelte e anche i tempi. Non possiamo più attendere”. Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, invita a puntare sui fatti dopo l’estate difficile vissuta dal calcio italiano. “C’è volontà, grande coesione, da parte di tutte le componenti, di remare tutti dalla stessa parte, mi auguro che dalle pagine difficili esca una volontà rinnovata per uscire dalla crisi, che non è solo tecnica”, spiega ai microfoni di ‘Radio anch’io Sport’ su Radiouno. Abodi si gode gli ottimi risultati del campionato cadetto, un torneo “avvincente fino alla fine della stagione, con tanti giovani nuovi, che oggi troviamo in azzurro. È un campionato dove ci sono molte sperimentazioni per la massima serie”. Quindi sottolinea come la presenza dei giocatori italiani sia “più del 75 per cento, con media di 24 anni”.
Abodi torna poi sulla nomina di Carlo Tavecchio alla presidenza della Federcalcio: “Perché questa scelta? Perché – dice – ritenevamo che la necessità di cambiare radicalmente passasse dalla volontà comune delle quatto leghe, che Tavecchio è riuscito ad interpretare. In passato le quattro leghe hanno sempre avuto un atteggiamento litigioso e non collaborativo, per ragioni varie, principalmente nostre”. Abodi osserva come “il progetto non si ferma all’intesa delle quattro leghe, ma va oltre”. Tra le tante iniziativa delle Lega B, molta attenzione è riservata ai tifosi ‘giovanissimi’: “C’è un progetto – chiarisce – che riguarda scuola e formazione che si consoliderà in questa stagione. È un progetto per preparare i bambini al calcio attraverso la conoscenza delle regole. E’ importante non solo farli entrare in uno stadio, ma con la cultura giusta per capire cosa succede in campo”. Poi affronta il tema delle misure economiche: “Proseguiamo nell’opera di risanamento e messa in sicurezza dei bilanci”, evidenzia Abodi. “Abbiamo fissato il tetto salariale, introdotto la scorsa stagione, che ha già effetti positivi così come il tetto alle rose. C’è la volontà di azzerare l’indebitamento, non sempre è possibile farlo, si è visto con Siena e Padova. C’è ancora tanta strada da fare. Ma le politiche che stiamo portando avanti con la nostra Lega speriamo entro un paio d’anni possano dare i risultati sperati”.
Tra le questioni più ‘calde’ dell’estate c’è stato quello legato al ripescaggio della 22/a squadra nel torneo 2014-2015, con la scelta finale caduta sul Vicenza: “La classifica dev’essere pubblicata il prima possibile perché la trasparenza è determinante – spiega Abodi – i criteri sono noti, sono oggettivi, tenere la riservatezza non aiuta a far comprendere al pubblico e alimenta supposizioni che di sicuro non fanno bene”. Infine, il numero uno della Lega B torna sulle discussioni legate all’ingaggio del commissario tecnico Antonio Conte: “Il suo contratto è un investimento pagato sostanzialmente dallo sponsor tecnico Puma e non finisce qui. Per la prima volta la federazione può gestire l’immagine del suo ct. Rispetto alle scelte del passato, mi sembra sia un passo in avanti”.
RIFORMA TORNEO- “Eravamo partiti con il piede giusto, poi abbiamo dovuto fare retromarcia. Mi auguro che entro fine settembre ci sia l’accordo per regolare la riduzione a 20 squadre. Mi auguro – ha aggiunto – che nell’ambito di due stagioni questo accordo si possa raggiungere”. “Riteniamo di poter scendere a 20 con un accordo con la Lega Pro. In una stagione – ha proseguito Abodi – potremmo decidere cinque retrocessioni, con un contributo economico straordinario per la quinta retrocessa e promozioni per tre squadre. La Serie A deciderà poi cosa fare nella sua autonomia. Ci auguriamo che decidano velocemente, obiettivo è chiudere entro il 30 settembre l’accordo sulla riforma dei campionati”.
RAZZISMO – Sul razzismo “non è stata abbassata la guardia, non ce lo possiamo permettere, anzi dobbiamo alzare l’impegno per renderlo meno demagogico e più efficace”. E’ quanto assicura Abodi, in merito alle decisioni del consiglio federale riguardo le norme legate alla discriminazione territoriale. “Non è stato depenalizzata sportivamente ma debruricata”, spiega. “Non si parla di razzismo, bensì di discriminazione territoriale, che è una situazione tipicamente italiana. Sul razzismo non ci deve essere nessun equivoco, va contrastato in qualunque modo anche dialogando con quelle tifoserie più predisposte per affrontare il problema”. “La scelta di Fiona May? È lì da una settimana, dire che è uno specchietto per le allodole – spiega Abodi – è un atteggiamento tipicamente italiano. Dobbiamo entrare in una cultura della costruzione, se restiamo prigionieri della voglia di antagonismo costruiremo molto poco”.
LOTITO – “Ritengo sia stato eccessivamente enfatizzato. Il calcio italiano in questo momento ha bisogno di una tregua e di serenità. Così come il paese, c’è bisogno di pacificazione. Io credo all’armonia e alla positività”. Abodi commenta così il tema delle presenza di Claudio Lotito nell’ambiente della Nazionale, che ha fatto molto discutere negli ultimi giorni. “Se dobbiamo sottolineare ogni volta i motivi per cui siamo in disaccordo non facciamo un buon servizio a nessuno”, spiega.
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