Roma, 1 set. (LaPresse) – I troppi stranieri nel campionato sono uno dei problemi del calcio italiano. A sostenerlo è il presidente della Figc, Carlo Tavecchio. “Non è possibile – dice ai microfoni di ‘Radio Anch’io Lo Sport’ – andare avanti così. Sappiamo che i giocatori dei 28 Paesi della comunità europea non possono essere toccati, possono scendere in campo anche 11 su 11 componenti di una squadra. Per gli extracomunitari invece riceviamo quantità industriali di questi giovani che vengono collocati sui nostri mercati, molti hanno fortuna e altri no”. La soluzione secondo Tavecchio potrebbe arrivare dalla base. “La Lega dilettanti – spiega – sta creando 19 centri federali per creare un bacino d’utenza di 700mila giovani da proporre al mondo professionistico, con l’obiettivo di mettere le società nelle condizioni di trovare, in questo mare di giovani giocatori, i futuri campioni”.

ARBITRI – “Gli arbitri sono in consiglio federale su mia proposta. Con la Legge Melandri erano stati eclusi. Ogni decisione è rispettabile ma, dal punto di vista personale, penso che un giudice dovrebbe stare fuori da una contesa elettorale”.

CONTE – “La mia idea della ‘cantera federale’ non è stata abbandonata ma la tempistica non era dalla nostra parte. Dovevamo dare una scossa e Conte è una persona che ha nel dna la figura del condottiero. Non potevo lasciarmelo scappare”, così Tavecchio. “Non è stato semplice – ha aggiunto – ma, per la prima volta, ho avuto la fortuna di avere la collaborazione di uno sponsor”. “Il costo d’esercizio della Federazione – precisa Tavecchio – è lo stesso delle precedenti stagioni, ho colto questa opportunità in maniera entusiastica con l’intento di costruire nuove strategie per il sistema Italia. Non bisogna piangersi sempre addosso”. Con Conte ci sarà un taglio netto rispetto al passato, “senza fare critice c’erano scarsi collegamenti fra allenatori e conduzione delle nazionali. Conte ha ripreso in mano, da zero, la questione e lo metteremo in condizione, assieme a Oriali che sarà più di un team manager, di fare una nuova stagione di incontri a Coverciano”.

RIFORME – “La priorità è avviare il processo delle riforme. Quella dei campionati è la madre di tutte le battaglie. Non flagelliamoci per la situazione attuale – aggiunge – veniamo da una brutta esperienza al mondiale ma vogliamo aprire una stagione di riforme. Io sono fiducioso, sempre che le componenti capiscano la delicatezza del momento”. Il numero uno di via Allegri parla poi del ruolo della Figc. “Bisogna restituire alla federazione la sua forza – spiega – nessuno può fare attività agonistica in Italia o in Europa senza la Figc. Bisogna ricominciare a mettere al posto giusto la Federazione”.

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