Verona, 30 ago. (LaPresse) – La Juve ricomincia da dove aveva terminato: dal dominio assoluto in Italia. I campioni d’Italia si impongono per 1-0 in casa del Chievo Verona nella prima di Massimiliano Allegri in panchina. Lo spirito vincente degli ultimi tre anni, merito di Antonio Conte, sembra non essere affatto svanito. I bianconeri hanno letteralmente dominato gli avversari, il risultato maturato grazie ad un autogol di Biraghi è bugiardo: tre legni e una quantità industriale di occasioni parlano da sole. Se poi in porta Buffon è sempre decisivo anche se chiamato ad una sola parata in 90′, allora ecco che la Juve si conferma logica favorita per lo scudetto. Tenuto ai box per tutta l’estate, in bilico tra infortuni e voci di mercato, Arturo Vidal ha dimostrato di essere ancora il trascinatore della Juve. Il cileno, con Pogba, è stato devastante a centrocampo. Già in palla Tevez in attacco, la rivelazione della serata è Kinglsey Coman. Il 18enne attaccante francese schierato da Allegri viste le condizioni non perfette di Giovinco e Llorente ha impressionato per personalità e qualità tecniche. Sempre nel vivo dell’azione, ha sfiorato a più riprese un gol che avrebbe meritato. E se la Juve la punta che sta cercando sul mercato ce l’avesse già in casa?
Viste le tante assenze, Allegri va sul sicuro e schiera la sua Juve con il modulo ‘Conte’ vale a dire il 3-5-2 con Marchisio al posto dell’infortunato Pirlo in cabina di regia e il baby Coman in attacco al fianco di Tevez. I bianconeri sono padroni del campo, comandano il gioco ma sprecano troppo e l’1-0 con cui vanno al riposo è riduttivo viste le occasioni create. C’è anche tanta sfortuna, visti i tre legni colpiti. Pronti via ed è subito Tevez a rendersi pericoloso con un diagonale rasoterra di poco a lato, su cross da destra di Lichtsteiner. Juve che passa dopo sei minuti: su angolo di Tevez, Caceres colpisce di testa e la palla deviata da Biraghi si infila in rete alle spalle di Bardi. Pronta reazione del Chievo, Maxi Lopez dopo due minuti controlla un buon pallone in area ma spara alto. Juve trascinata a centrocampo da un Pogba più maturo e da un Vidal in gran spolvero. E’ proprio cileno al quarto d’ora a sfiorare due volte il raddoppoo nell’arco di un minuto: prima con una conclusione da terra in area respinta sulla linea da Cesar e poi con un colpo di testa su angolo respinto dal palo. Intorno alla mezzora ecco la prima iniziativa del giovane Coman, che impensierisce Bardi di sinistro. Prima dell’intervallo la sfortuna nega due volte il raddoppio alla squadra di Allegri: al 42′ Tevez con una zampata di destro da centro area colpisce la traversa, poco dopo su calcio d’angolo è Caceres di testa a colpire un altro legno.
In avvio di ripresa Corini prova a cambiare volto al suo Chievo: dentro Paloschi in attacco al posto di Schelotto e Radovanivoc a centrocampo al posto di Mangani, il centrocampista serbo però lascia il campo al 24′ dopo aver perso conoscenza in seguito ad uno scontro fortuito con Dainelli. La musica però non cambia, è sempre la Juve a dominare la partita e sfiorare a ripetizione il gol del raddoppio che non arriva. In avvio ci prova due volte Coman, prima con un sinistro respinto da Bardi e poi con un colpo di testa di poco alto. Il francese viene poi sostituito dal febbricitante Llorente, che appena entrato va vicinissimo al gol con una deviazione da due passi su cross di Lichtsteiner respinta ancora da Bardi. Chievo alle corde, ancora Caceres di testa si rende pericolso. Poi poco dopo la mezzora, è il Chievo ad avere l’occasionissima per il pareggio con Maxi Lopez liberato da un rimpallo a centro area ma super Buffon respinge. Sarebbe stata una beffa eccessiva, così la Juve ricomincia a martellare la porta di Bardi. Al 37′ Tevez ci prova dal limite, ma il suo destro è di poco fuori. Nel finale Allegri concede la meritata standing ovation ad n grande Vidal, esordio in bianconero per Roberto Pereyra. Al triplice fischio finale, il tecnico bianconerio se ne va arrabbiato negli spogloatoi forse per le troppe occasioni fallite. Ma siamo certi che il neo tecnico bianconero sia rimasto certamente soddisfatto della prova dei suoi ragazzi e per il futuro non possa che essere fiducioso.
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