Genova, 13 ago. (LaPresse) – “Non dobbiamo porci limiti, nel calcio ci sono troppe variabili. E io so che qui ci sono un ambiente e dei ragazzi formidabili. Come hanno detto il mister e il presidente noi dobbiamo dare il massimo, poi vedremo cosa saremo stati in grado di fare”. Lo dice il neo portiere della Sampdoria Emiliano Viviano, proiettandosi alla stagione che verrà. “C’è tanta voglia di ripartire – conferma il 28enne giocatore -, dopo un anno passato a guardare, ho un grande entusiasmo. Sono contentissimo di essere qui, in questa piazza così importante”.

Viviano rievoca le sue numerose esperienze, tra cui quella in Premier League: “All’Arsenal ho imparato molto anche non giocando – racconta il portiere nella sala stampa ‘Mugnaini’ -, mi sono allenato con dei campioni. Non ero andato per fare il numero uno, anche se per un certo periodo ci sono stati dei problemi con il portiere. Ho imparato la lingua e fatto un’esperienza che mi ha dato tanto. In Inghilterra hanno metodi di allenamento diversi, c’è pure una pressione completamente diversa. Qui ovunque tu vada, dal bar al benzinaio, hai un tifoso. Lì è differente”. “So che il mister mi ha voluto fortemente – ammette Viviano, parlando di Mihajlovic – e questo è un ottimo punto di partenza, perché può capitare che si arrivi in un posto dove non si è desiderati. Ma è e resta un punto di partenza, ora devo guadagnarmi la sua fiducia e ripagare il mister appieno. La titolarità? Va guadagnata”.

A proposito della convivenza con gli altri due numeri uno di casa Sampdoria, Da Costa e Romero, il neoarrivato dice: “Ho conosciuto Angelo in questi giorni, abbiamo degli amici in comune e tutti mi hanno detto che è un ragazzo fantastico; mentre Romero ho avuto modo di vederlo in tv questa estate. La scelta di chi giocherà è legata al mister, io penso che la cosa importante sia creare una bella atmosfera qui con i miei colleghi e giocarci il posto: ognuno alla fine si allena al massimo per tirare giustamente acqua al suo mulino”. Quindi rievoca la parentesi avuta con la maglia dei nuovi rivali del Genoa, nel 2011: “No, è stata solo una faccenda di cartellini – spiega il giocatore in prestito dal Palermo -, non ero mai venuto neppure a Genova”. “Non vedo l’ora di giocare a Marassi – conclude Viviano – perché l’atmosfera che si respira è sempre pazzesca, persino da avversario. Qui poi si vive la rivalità cittadina, in tutti gli angoli, in tutte le strade, c’è qualcuno che si interessa al calcio. Tutto questo è un grande stimolo”.

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