Roma, 6 ago. (LaPresse) – “Oggi il commissario non è previsto. C’è l’obbligo di doverlo prendere in considerazione solo se accadono determinati fatti. In questo momento ci sono due candidati e se alla terza votazione uno prende il 50,01% de voti sarà presidente federale”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito alla questione legata alla presidenza dela Federcalcio che vedrà la sua assemblea elettiva il prossimo 11 agosto. “E’ una telenovela che appassiona – dice – io quello che dovevo dire l’ho detto poi magari le mie opinioni sono sbagliate ma ho le mie idee, stiamo a vedere. Serve un veggente per capire come sarà il finale”. Malagò parla anche del “finale a sorpresa” nell’elezione che aveva ipotizzato in un’intervista: “Se svelassi qual è la mia sorpresa oggettivamente non lo sarebbe più – aggiunge a margine della firma di un protocollo di intesa con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti – Pero non è detto che quello che penso io sia poi la conclusione. La mia è solo un’opinione che ho avuto il coraggio di esternare perché non mi andava di rimanere sottotraccia”.
“Le ferie? Come tutte le persone spero di andarci e preferirei farle poi nella vita il senso del dovere è più importante di tutto il resto”, ha aggiunto il numero uno dello sport itailano in merito al suo possibile annullamento e rientro anticipato dalle ferie per risolvere la questione legata alla presidenza della Figc se l’11 agosto l’assemblea elettiva non dovesse trovare un presidente fra i candidati Demetrio Albertini e Carlo Tavecchio. “Se sono pronto alle ‘vacanze romane’? Se fossero come quelle di Audrey Hepburn e Gregory Peck non sarebbe neanche così male…”, ha aggiunto Malagò. “Devo dire che non è edificante che al centro del dibattito ci sia il discorso di una frase razzista o con un riferimento alle banane questo è chiaro”, ha concluso il presidente del Coni dando ragione al presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che ieri in un’intervista a Bloomberg Tv da Singapore aveva detto che a pochi giorni delle elezioni “si parla solo di banane e non di programmi” riferendosi all’infelice uscita su ‘Opti Pobà’ del presidente della Lnd, Carlo Tavecchio.
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