Milano, 24 lug. (LaPresse) – Carlo Tavecchio a meno di clamorosi ribaltoni il prossimo 11 agosto diventerà il nuovo presidente della Federcalcio. L’attuale numero 1 della Lega dilettanti ha incassato oggi anche l’appoggio della Serie A che riunita in assemblea ha puntato su di lui a larga maggioranza. Un durissimo colpo per l’altro candidato Demetrio Albertini, che solo pochi giorni fa aveva visto anche il presidente della Lega B Andrea Abodi puntare sul suo avversario. Tavecchio ha ora dalla sua i voti della Lega Dilettanti, quelli della Lega Pro, della Lega Serie B, della Lega Serie A e quasi certamente avrà quelli del settore arbitrale. Con Albertini restano solo le componenti tecniche di Assocalciatori e Assoallenatori. Insomma una partita che sembra persa prima ancora di giocarsi. Oggi al termine dell’Assemblea di Serie A, il presidente Maurizio Beretta ha annunciato che “Tavecchio ha trovato una convergenza molto ampia. Ci sono 18 firme a sostegno della sua candidatura e due astenuti”. Definiti anche i due candidati alla carica di consigliere federale: Claudio Lotito e Gino Pozzo.
Il grande sconfitto di oggi è Andrea Agnelli, il presidente della Juve si era esposto in prima persona per una candidatura diversa da quella di Tavecchio ma alla fine non c’è stato nulla da fare. Non a caso Agnelli ha anche rinunciato alla candidatura come consigliere federale “per coerenza”. “L’ho detto ai miei colleghi durante il mio intervento in assemblea – ha spiegato – e credo che risponda a coerenza che un candidato che non ritengo idoneo a fare il presidente della Figc non abbia me in consiglio federale”. Agnelli ha ribadito che sono “i programmi che contano” e non le persone. “Come Lega siamo molto soddisfatti del lavoro che è stato compiuto da Lotito e da me, che dovrà essere valutato e realizzato dal consiglio federale che si insediera l’11 agosto”, ha aggiunto precisando che ora “spetterà alla Figc realizzare queste indicazioni” che vengono dalla Serie A, “motore” del rinnovamento del calcio italiano. “Oggi abbiamo votato anche consiglieri federali Lotito e Pozzo” ed è stata “ritrovata una coesione tra i presidenti di Serie A”.
La giornata era iniziata con un pranzo in via Rosellini tra Agnelli, Lotito e l’ad del Milan Adriano Galliani per definire i punti principali del programma sul quale alle fine c’è stata larga convergenza con 19 firme a favore. Soddisfatto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che in mattinata aveva auspicato un’unità della Lega “per fare quello che non è stato fatto in questi 34 anni. In questo periodo abbiamo fatto molti passi indietro e pochi passi avanti”. Una “unità di intenti” che alla fine sembra essere stata ritrovata, almeno stando alle parole del presidente di Lega Beretta: “La Lega ritrova una grandissima unità di intenti soprattutto sui contenuti”, ha aggiunto. “La composizione completa di tutti gli organi rappresentativi, cioè il consiglio di Lega, i consiglieri federali eletti e i rappresentati della Lega nella fondazione per la mutualità prevista dalla legge Melandri sono stati scelti con un consenso molto vasto: 18 voti a favore e 2 schede bianche”. Sul programma “Andrea Angelli ha dato uno straordinario contributo sull’elaborazione delle proposte – ha concluso – e ha detto che si riunisce nelle proposte che sono state prodotte. Quello è il programma su cui lavorare nei prossimi mesi”.
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