Roma, 24 lug. (LaPresse) – Il Giudice Sportivo Nazionale della Federbasket ha inibito Daniel Hackett “a svolgere attività federale e sociale per sei mesi a partire dal 12 ottobre 2014 (data di inizio del Campionato di Serie A) per aver violato gli articoli 42 sexies (Atleta di interesse Nazionale) e 38 (Dichiarazione a messo stampa) del Regolamento di Giustizia”.
“La cosa positiva è che il procuratore ha chiesto il minimo di tutte le pene. Il nostro avvocato ha fatto un’ottima difesa presentando delle motivazioni di carattere procedurale. Il Coni ha in vigore un nuovo codice di giustizia sportiva che prevede tempi più lunghi per la difesa ed un giudizio collegiale già dal primo grado. La Fip non si è ancora adeguata, non era obbligata a farlo, ma abbiamo avuto praticamente solo la giornata di ieri per preparare la difesa e stiamo parlando di 5 mesi di stop, praticamente una stagione, per un ragazzo che ha 27 anni”. Sono le parole di Mario Scotti, procuratore di Daniel Hackett, al termine dell’udienza davanti alla procura Fip sul caso del playmaker nazionale reo di aver lasciato il ritiro della nazionale senza permesso.
Scotti si dice “convinto che Daniel abbia sbagliato e lo ha ammesso”. Riguardo alla ‘fuga’ dal ritiro il procuratore del playmaker spiega la sua versione dei fatti: “si è allontanato ma rimanendo a Trieste in taxi. Io e sua madre al telefono abbiamo cercato di convincerlo a tornare ma appena abbiamo chiuso la comunicazione è arrivato subito tempestivo il comunicato della Fip. A quel punto Daniel si è trovato nel panico ed ha pensato: mi hanno tagliato fuori, mi hanno già bollato”.
Scotti parla poi del futuro del giocatore: “Con Milano noi non abbiamo ancora parlato – dice – ci stanno chiamando un sacco di squadre anche dall’estero questo sì ma la volontà di Daniel e di giocare per Milano. Sono tre anni che ci volevano e di sicuro non ci siamo andati per starci 6 mesi e poi senza di lui non avrebbero vinto lo scudetto. Il suo arrivo ha cambiato la squadra perché è un giocatore che porta via la pressione dagli altri che, sollevati dalle responsabilità, rifioriscono. Tutta questa pressione lo ha fatto arrivare a fine anno in uno stato di disagio stanchezza fisica e mentale”.
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