Dal nostro inviato Antonio Martelli

Natal (Brasile), 24 giug. (LaPresse) – Il Mondiale dell’Italia è finito e un terremoto scuote il calcio: si dimettono il ct Cesare Prandelli e il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete.

PRANDELLI: “MI PRENDO LE MIE RESPONSABILITA'”. “Ho parlato con il presidente federale Albertini, con il dg Antonello Valentini e visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità ho detto loro che rassegno le mie dimissioni” annuncia Prandelli nel corso della conferenza stampa al termine della partita. “Quando un progetto tecnico fallisce è giusto che ci si prenda le responsabilità”, aggiunge.

ABETE: “ABBIAMO FATTO TUTTI IL MASSIMO”. “Andrò al Consiglio Federale con le mie dimissioni irrevocabili”, gli fa eco Abete. “Abbiamo fatto tutti il massimo, voglio favorire un livello di riflessione sulla strategia future della federazione – aggiunge -. Ho servito la federazione per molti anni, questo è il settimo mondiale. Avevo già preso questa decisione prima dell’inizio della Coppa del Mondo, qualunque fosse stato il risultato”.

ARBITRAGGIO CONTROVERSO. Gli Azzurri escono sconfitti per 1-0 dall’Uruguay a Natal e tornano a casa con l’Inghilterra, mentre la Celeste e la sorpresa Costa Rica vanno agli ottavi di finale. Determinante l’arbitraggio scellerato del messicano Rodriguez, che nel secondo tempo ha espulso in maniera affrettata Marchisio e poi non ha visto un clamoroso morso di Suarez a Chiellini. Ma appellarsi solo agli episodi arbitrali è riduttivo. Una disfatta che nessuno osava pensare alla vigilia, anche se le avversarie del girone erano difficili ma certamente non riferendosi ai pur bravi centroamericani. E’ infatti a Recife che la Nazionale ha gettato la qualificazione, quando con una partita insufficiente si è fatta sorprendere da Campbell e compagni.

E’ LA SECONDA VOLTA. Per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali l’Italia torna a casa dopo la prima fase, la finale raggiunta all’Europeo appare solo come una parentesi in un declino del nostro calcio che sembra non volersi arrestare. Prandelli le ha provate tutte, ma con un Balotelli inconsistente (non a caso sostituito oggi dopo il primo tempo) ed una squadra che è priva di autentici fuoriclasse se si escludono i soli Buffon e Pirlo che ormai sono avviati nella parabola discendente della loro carriera. La partita odierna fotografa perfettamente il Mondiale azzurro, basta un gol di Godin su calcio d’angolo a mandare la nazionale in tilt. Nonostante un predominio a centrocampo, gli Azzurri non hanno di fatto quasi mai tirato in porta e Muslera a parte un paio di interventi su punizioni di Pirlo non è mai dovuto intervenire. Buffon invece ci ha tenuti in vita fino a quasi la fine, poi anche lui è dovuto capitolare.

RIVOLUZIONE NELLA FORMAZIONE. Per la sfida da ‘dentro o fuori’ contro la Celeste, Prandelli rivoluzione la formazione. Si torna al 3-5-2 con Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa davanti a Buffon; a centrocampo Darmian e De Sciglio sulle fasce, Pirlo e Verratti con Marchisio leggermente più avanzato. La coppia d’attacco è quella formata da Balotelli e dall’esordiente Immobile. Nell’Uruguay il Maestro Tabarez a sorpresa si schiera anche lui con la difesa a tre: davanti a Muslera ci sono lo juventino Caceres, Godin e Gimenez; a centrocampo il laziale Alvaro Gonzalez a destra, Lodeiro, l’ex palermitano Arevalo Rios, Cristian Rodriguez e l’ex interista Alvaro Pereira a sinistra; in avanti la temibile coppia formata da Suarez e Cavani. All’Italia basta un pareggio per andare avanti. Stadio Das Dunas in larga parte dipinto di ‘Celeste’, i tifosi uruguaiani sono la maggioranza e anche molto rumorosi.

NERVOSISMO PALPABILE. La posta in palio è altissima e fin dal fischio di inizio il nervosismo è palpabile, con una serie di falli a centrocampo sia da una parte che dall’altra. Il primo velleitario tentativo è uruguagio con Caceres che prova a sorprendere il compagno juventino Buffon con un pallonetto da quasi 70 metri bloccato dal portiere azzurro. L’Italia risponde al 12′ con una punizione di Pirlo dai 25 metri deviata in angolo da Muslera. Per fortuna il clima non è così terribile, ci sono 26 gradi con un tasso di umidità quasi dell’80% ma c’è una leggera brezza che aiuta. Intorno al quarto d’ora Balotelli si fa ammonire per un intervento scomposto su un avversario, che gli costa la squalifica per un ottavo di finale che non ci sarà.

URUGUAY VUOLE VINCERE A TUTTI I COSTI. Uruguay insidioso soprattutto con i calci piazzati di Suarez, l’impressione è che la Celeste nonostante debba vincere a tutti i costi voglia lasciare all’Italia il comando del gioco per poi puntare al contropiede o alla bravura dei suoi difensori sulle palle inattive. Balotelli ci prova per la prima volta al 26′, ma il suo rasoterra dai venti metri è impreciso. Passano un paio di minuti e su un cross di De Sciglio dalla sinistra, Immobile tenta la girata al volo di sinistro ma la palla finisce in curva. E’ l’unico spunto degno di nota dell’attaccante napoletano. Gli animi si accendono ancora di più in torno alla mezzora quando Balotelli resta a terra toccato duro da Caceres e l’Uruguay in ripartenza sfiora il gol con una combinazione Suarez-Lodeiro su cui è decisivo due volte capitan Buffon. Celeste pericolosissima, ma molto permissivo l’arbitraggio del 40enne Rodriguez. Alla fine del primo tempo l’Italia chiude con il 58% del possesso di palla a dimostrazione di un dominio per lo meno a centrocampo, ma sterile in fase d’attacco. Con questo risultato azzurri qualificati come secondi con la Costa Rica.

VIA BALOTELLI, ENTRA PAROLO. Al rientro in campo dopo l’intervallo, c’è subito una sorpresa non da poco nell’Italia: Prandelli toglie Balotelli e inserisce Marco Parolo anche lui all’esordio. Un cambio anche per Tabarez, con Maxi Pereira che prende il posto di Lodeiro. Tatticamente l’Italia si schiera con Marchisio su centrodestra e Parolo sul centrosinistra con Verratti leggermente avanzato dietro all’unica punta Immobile. La sostituzione di Balotelli farà certamente discutere, bocciatura tecnica o problemi fisici? Costretta a vincere, la Celeste riparte con maggior determinazione e dopo 6′ reclama per un contrasto sospetto in area tra Bonucci e Buffon. Al 14′ la ‘Celeste’ sfiora di nuovo il vantaggio con un diagonale di Cristian Rodriguez dalla sinistra che termina di poco a lato.

ESPULSO MARCHISIO. Sul capovolgimento di fronte l’Italia resta addirittura in dieci a causa dell’espulsione diretta di Marchisio per un brutto fallo ai danni di Rios. Una decisione francamente esagerata. Il pubblico di Natal comprende il momento difficile per gli Azzurri e dagli spalti si alza forte il grido ‘Italia Italia’.

OCCASIONI PER L’URUGUAY. Allo stesso tempo i tifosi uruguaiani incitano con ancora più forza i ragazzi di Tabarez. Forte della superiorità numerica, Tabarez rompe gli indugi e manda in campo un’altra punta Stuani al posto di Alvaro Pereira. Al 20′ ancora occasionassima per l’Uruguay con Suarez che entra in area servito da Cavani, ma trova sulla sua strada uno strepitoso Buffon che respinge in angolo. Ormai si gioca ad una sola porta, sono saltati tutti gli schemi. Prandelli toglie il generoso Immobile e inserisce Cassano con la speranza che il ‘genio’ di Bari Vecchia possa essere decisivo. Poco dopo esce anche Verratti, il migliore degli Azzurri oggi, ed entra il più esperto Thiago Motta. Tabarez risponde mandando in campo l’ex Bologna Ramirez per Rodriguez. Intanto in area azzurro succede di tutto con Suarez che morde e colpisce Chiellini: l’arbitro questa volta non vede e lascia incredibilmente proseguire. Il gol è nell’aria e arriva puntuale al 36′ con un colpo di testa del capitano Godin su angolo di Ramirez.

DRAMMA ITALIA. Per l’Italia è il dramma, Pirlo prova a reagire con una punizione dai 25 metri deviata in angolo da Muslera. Nel frattempo in panchina è il caos, viene espulso per proteste uno degli assistenti di Prandelli. L’Italia si getta in avanti alla disperata, ma è l’Uruguay a sfiorare due volte il gol in contropiede con Suarez che spreca. Si finisce con anche Buffon in attacco, ma è solo l’epilogo amaro di una spedizione iniziata tra mille dubbi, iniziata bene contro l’Inghilterra e poi malamente naufragata di fronte a Costa Rica e Uruguay. Al triplice fischio finale la disperazione è dipinta sul volto dei giocatori italiani, mentre esplode a bordo campo e sugli spalti la grande gioia degli uruguaiani.

Le formazioni ufficiali di Italia-Uruguay, partita decisiva del Gruppo D per l’accesso agli ottavi di finale. Confermato nella squadra azzurra la presenza di Balotelli e Immobile in attacco con un modulo 3-5-2. Nell’Uruguay, Tabarez schiera in attacco Cavani e Suarez.

Ecco le formazioni

ITALIA: Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Darmian, Pirlo, Verratti, Marchisio, De Sciglio; Balotelli, Immobile. A disp. Sirigu, Perin, Motta, Candreva, Abate, Cassano, Cerci, Aquilani, Parolo, Paletta, Insigne, De Rossi. All. Prandelli.

URUGUAY: Muslera; Caceres, Godin, Gimenez, Alvaro Pereira; Alvaro Gonzalez, Lodeiro, Arevalo Rios, Cristian Rodriguez; Suarez, Cavani. A disp. Munoz, Silva, Fucile, Gargano, Hernandez, Forlan, Stuani, Perez, Pereira, Ramirez, Coates, Lugano. All. Tabarez.

Arbitro: Marco Rodriguez (Messico).

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