Giro d’Italia, la felicità di Arredondo: Il meglio deve ancora venire

Giro d’Italia, la felicità di Arredondo: Il meglio deve ancora venire

Dal nostro inviato Attilio Celeghini. Rifugio Panarotta, 29 mag. (LaPresse) – Dopo la durissima scalata, ora la carriera di Julian David Arredondo Moreno promette di svilupparsi tutta in discesa. La cercava da tanto tempo, il colombiano, una vittoria di tappa al Giro d’Italia. E’ arrivata oggi, al termine dell’ascesa verso il Rifugio Panarotta, un’impresa che ha prosciugato di energie il grintoso scalatore della Trek, ma non una gioia che promette di concedere, prossimamente, altri replay. Per dirla alla Obama: il meglio deve ancora venire. “Era tanto che ci provavo”, racconta la maglia azzurra. “Oggi non festeggiamo solo la tappa, abbiamo preso punti importanti per la classifica del Gpm della montagna”. Le tre salite odierne le ha vissute tutte da protagonista: “Ma la più bella è stata l’ultima – dice – perché mi ha portato alla vittoria. Ho sentito che la gamba girava e che poteva essere il giorno buono, dopo tanti difficili, nei quali – confessa – ho anche pensato di dovermi ritirare. Ma ho tenuto duro”. Rapide gli scorrono davanti le immagini del sudore speso nella prima settimana: “Ho tentato più volte di andare in fuga, senza esito. Sapevo che avevo ancora un’ultima occasione. Ho provato di nuovo, non immaginavo che sarebbe stato proprio oggi il giorno giusto. Ci ho creduto ed abbiamo avuto la testa per attendere”.

Ed è arrivata una vittoria “che mi ripaga di tutti gli sforzi fatti in questi anni. Era ora di vincere una tappa del Giro…”. Ma ora che l’obiettivo è stato raggiunto, non finisce certo con la sua immagine in trionfo al Panarotta, sottolinea l’ambizioso colombiano. Ne è sicuro, “questo è l’inizio di tante cose belle”. Tra le quali si può inserire l’azione che nell’ultima salita ha messo definitivamente in archivio le tante delusioni del passato, “momenti difficili dove nessuno mi dava una mano. Nemmeno il team Colombia mi ha chiamato. Per fortuna, è arrivato Andrea Tonti”, che lo ha portato al Team Nippo. L’inizio della riscossa. “Piano piano è arrivato il mio momento di gloria”. Nelle file della Trek, Arredondo ha trovato la sua dimensione ideale: “Finalmente, dopo tanto lavoro e sacrifici, ho una squadra che mi dà tranquillità. Non mi manca niente. Ho capito che devo fidarmi delle persone giiuste”. L’impresa del Panarotta consolida lo strapotere colombiano in questa edizione del Giro. “Siamo la nazione numero uno, in questo momento, perché il governo ci ha dato una mano – spiega – ed ora stiamo raccogliendo i frutti. Speriamo arrivino ancora tanti giovani, ci mancano ancora tante cose per crescere”.

© Riproduzione Riservata