Roma, 29 mag. (LaPresse) – Il Parma saprà oggi se potrà prendere parte alla prossima Europa League. Al termine dell’udienza davanti alla Alta Corte del Coni, durata circa 90 minuti, il presidente Franco Frattini (ex ministro degli Esteri, ndr) aveva annunciato l’arrivo ieri sera del dispositivo, poi la decisione è slittata. I membri della Corte hanno fatto intendere di avere già un’idea a riguardo della decisione ma, evidentemente, ci sono ancora delle problematiche da dirimere. Potrebbero essere delle questioni di natura fiscale quelle su cui l’Alta Corte vuole vederci più chiaro prima di dare il suo verdetto. La partita si gioca su due date, 31 marzo e 30 aprile. La Corte vuole capire se effettivamente la data del 31 marzo era perentoria per il pagamento dei 300 mila euro di Irpef relativo ai propri tesserati dopo la bocciatura della licenza Uefa ai gialoblù da parte della commissione di primo e secondo grado della Figc. La società emiliana, difesa dagli avvocati Carlo Longari e Silvia Morescanti argomenta come le disposizioni a riguardo fossero confusionarie e non indicassero la perentorietà della data. Il Torino con l’avvocato Massimo Ranieri, dal canto suo, controbatte spiegando che, in ogni caso, c’è una seconda data, quella del 30 aprile che è chiaramente perentoria all’interno del manuale di licenze Uefa ed anche in questo caso il Parma non ha adempiuto nel tempo utile in quanto il pagamento è arrivato il 16 maggio.
Gli avvocati della Figc, Luigi Medugno e Letizia Mazzitelli, argomentano invece come, anche se la vicenda dal punto di vista sportivo porta comprensibili recriminazioni, il manuale delle licenze Uefa è sovranazionale e la Federcalcio deve darne applicazione. Il paragone usato è quello della ‘gara’ alla quale per partecipare serve avere determinati requisiti entro una determinata scadenze. Nel corso dell’udienza si è levato emozionato il ‘grido’ del presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, che ha voluto prendere la parola per fare una dichiarazione. “Io non ho conoscenza dell’argomento ma siamo al Coni, la casa dello sport, e pretendo giustizia nello sport – ha detto – Faccio sport per passione ed ho conquistato sul campo la partecipazione ad una competizione europea dopo 7 anni di sacrifici ed aver comprato il Parma da una procedura fallimentare pagando sempre tutti regolarmente. La società sotto la gestione Ghirardi non è mai stata sanzionata di una virgola”.
Il numero uno della società emiliana ha anche messo in luce come quella di Parma sia “una piazza molto civile che da due anni di fila vince il premio fair play per il miglior pubblico italiano. Fosse un’altra ci sarebbero qui fuori 5 mila persone, non c’è nessuno. Vogliamo solo giustizia”. Il numero uno emiliano ha infine parlato del collega granata. “Mi meraviglio del Torino e del mio amico Cairo che mi ha chiamato per farmi le congratulazioni per la vittoria – ha spiegato – io credo che lui stesso non concordi con il dover partecipare a questa Coppa perché lo sport è sinonimo di gioco, il gioco del calcio”. “Capiamo e rispettiamo la sua emozione – lo ha rincuorato il presidente Franco Frattini – la legge ci chiama ad applicare delle regole che con l’emozione purtroppo qualche volta possono non coincidere ma garantisco che le applicheremo nel modo più equo”.
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