Monte Carlo (Monaco), 26 mag. (LaPresse/AP) – Dopo anni di dominio di un solo pilota, da Michael Schumacher a Sebastian Vettel, finalmente in Formula 1 c’è una rivalità tra due piloti che appassiona i tifosi. Una competizione che è all’interno della stessa squadra e che caratterizzerà il Mondiale nei prossimi 13 Gran Premi.
Il predominio della Mercedes, che ha vinto tutte le sei gare e ottenuto tutte le sei pole position fin qui disponibili, inizialmente lasciava pensare ad una stagione prevedibile come l’ultima quando Vettel e la Red Bull hanno vinto le ultime nove gare consecutive. Nel weekend del Gran Premio di Monaco, sul circuito di Monte Carlo, però è scoppiata in tutto il suo fragore la rivalità tra i due piloti delle frecce d’argento Lewis Hamilton e Nico Rosberg.
Una competizione che potrebbe aggiungere un po’ di pepe ad una stagione che sembrava essere ancora più noiosa della precedente. Hamilton ha vinto quattro gare in questa stagione, ma Rosberg con la vittoria di domenica dalla pole (la seconda quest’anno) si è ripreso la testa della classifica generale del Mondiale con 122 punti contro i 118 del compagno di squadra.
“Siamo feroci rivali, quindi non si può pretendere che siamo anche i migliori amici”, ha dichiarato Hamilton dopo il GP di Monaco. “Ma cercherò di rimanere rispettoso”, ha aggiunto il pilota inglese che nelle prove del sabato è rimasto bloccato da un ‘lungo’ di Rosberg proprio mentre stava effettuando il suo ultimo tentativo di ottenere la pole position. Hamilton in passato ha pubblicamente sostenuto che Rosberg, figlio dell’ex campione di F1 Keke, ha meno fame di lui essendo cresciuto nel lusso di Monte Carlo.
Rosberg non ha risposto a tali provocazioni con le parole, ma in pista con una gara condotta sempre in testa e con il compagno e rivale tenuto sempre a debita distanza. Certamente l’episodio di Monte Carlo ha intensificato la rivalità tra i due. Hamilton ha velatamente insinuato che Rosberg, assolto dai commissari di gara, ha tenuto un comportamento di proposito per danneggiarlo. L’inglese ha poi suggerito a Rosberg di guardarsi le spalle, perchè potrebbe accadere quanto successo ad Ayrton Senna e Alain Prost nella loro storica rivalità in McLaren negli anni ottanta.
Una tensione palpabile, con i due piloti della Mercedes che non si sono presentati insieme al consueto briefing post-qualifica ed erano alle estremità opposte per il tradizionale giro pre-gara intorno al circuito. Dopo la vittoria di Rosberg tra i due non c’è stata alcuna stretta di mano. Negli ultimi anni ci sono state altre forti rivalità nella stessa squadra, come quella nella Red Bull tra Vettel e Mark Webber anche se il tedesco ha poi dimostrato di essere nettamente più forte. I due più volte hanno ignorato gli ordini di scuderua creando non pochi imbarazzi alla scuderia, ma alla fine c’è sempre stato un profondo rispetto.
Più delicata e di lunga data è invece la rivalità tra Rosberg e Hamilton, i due sono cresciuti insieme come piloti e si sono affrontati fin dai tempi in cui correvano con i go kart. Rosberg ha fin qui vinto molto meno di Hamilton, solo cinque Gp, contro i 26 di Hamilton che è stato anche Campione del Mondo, ma il tedesco ha dimostrato la sua reale consistenza in questo avvio di stagione. Hamilton sarebbe ancora davanti se non avesse rotto il motore nella gara di apertura della stagione a Melbourne. Dopo diverse stagioni frustrante in McLaren, Hamilton ha la grande possibilità di vincere il suo secondo titolo mondiale, ma il suo rivale più agguerrito ce l’ha in casa ed è anche un suo amico d’infanzia. Un rapporto che rischia di essere messo a dura prova per l’attenzione anche mediatica che una rivalità così forte comporta in un ambiente come quello della Formula 1. Il prossimo capitolo sarà in Canada tra due settimane.
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