Roma, 5 mag. (LaPresse) – “E’ imbarazzante la reiterazione di quello che avviene negli stadi, situazioni in fotocopia di quanto è accaduto anni fa. Significa che o non si è fatto nulla o lo si è fatto male. Ieri a Bergamo per una manifestazione sportiva mi è stato addirittura chiesto di mandare tutti a casa”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, stando ad una nota degli organizzatori, intervenendo all’Acquacetosa al Convegno, ‘Etica il valore per il futuro dello Sport’, insieme con il Vicepresidente Chimenti, l’Assessore Comunale allo Sport e Benessere, Pancalli, a Gianni Rivera, al Direttore Generale Luiss, Gianni Lo Storto.

“Domani ne parlerò in Giunta Coni – aggiunge – Dire che sono amareggiato, arrabbiato per quello che ho visto è dire poco. Personalmente, dal primo giorno della mia presidenza, ho denunciato che ci sono cose che nel calcio non funzionano anche se sono in molti a sostenere il contrario. Purtroppo in tanti mettono bocca su questa materia e al momento delle decisioni importanti si rimpallano le responsabilità, dicendo che il problema non investe la loro competenza”. Malagò spiega come, purtroppo: “Il Coni ha la supervisione sulle Federazioni, per quanto riguarda l’andamento gestionale e amministrativo oppure sugli aspetti di natura etica e sportiva, per cui se intervenissi potrei sentirmi dire che il problema non riguarda il Coni se non negli aspetti che ho citato prima”. “Però – conclude – tutti mi dicono: li devi cacciare, perché è stato un massacro perché il sistema Paese ancora una volta ha purtroppo evidenziato la sua inattitudine. Ognuno dice di aver fatto il proprio dovere, se così fosse non saremmo a questo punto”.

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