Torino, 16 apr. (LaPresse) – Conte “ha portato tantissimo anche quest’anno sul piano motivazionale”. Gianluigi Buffon, portiere della Juventus, riconosce i meriti del tecnico. “Quando si argomenta sul fatto che dopo due campionati vinti, il terzo realmente non è così scontato, si dice la verità – spiega il numero uno bianconero e della Nazionale in un’intervista a Sky Sport 24 – perchè in qualcuno o nel gruppo si può creare quel senso di appagamento che poi è foriero solo di brutti presagi e cattive imprese, mentre invece uno come lui ci ha aiutato anche quest’anno a stare sempre sulla corda, a non dare per scontato nulla”. Ma secondo Buffon altrettanto importante è stato l’apporto di Carlos Tevez: “In alcuni momenti secondo me chiave della stagione – sottolinea il portiere – la voglia di vincere e le caratteristiche di trascinatore che ha avuto Tevez ci hanno dato una grande mano, soprattutto all’inizio, quando eravamo un po’ apatici, un po’ tutti”.
L’IPOTESI ROMA – “Come faccio ad essere pentito dopo che vedo come è proseguita la storia con la Juve? I rimorsi e i pentimenti possono cominciare ad esserci nel momento in cui una certa scelta è stata fallimentare”. Buffon torna sulla decisione di restare in bianconero nel periodo in cui a corteggiarlo con insistenza c’era la Roma. La scelta “di rimanere alla Juve e di scrivere storie importanti di una società mitica non può lasciare spazio e nessun tipo di rimpianto”, spiega il numero uno della Nazionale rievocando i sentimenti provati in quei giorni difficili.
“Dopo due settimi posti, magari con il rapporto che si era un po’ incrinato, il tarlo del dubbio che era stato insinuato nella testa dei tifosi su come avrei potuto riprendermi o sul fatto che non fossi più io: sono situazioni che un giocatore ha voglia di cambiare e azzerare”, dice Buffon. “L’unica soluzione è cambiare aria. Ma come dico sempre, il destino di ognuno di noi è segnato. C’è una strada e tu decidi di continuare a percorrerla o volerla cambiare e fai sì che la tua vita e la tua storia calcistica abbia un altro finale”. “Una serie di situazioni – chiarisce Buffon – come l’arrivo di Conte, il riavvicinamento con la società, il presidente e Marotta, Paratici, con tutti, ha fatto sì che mi sentissi di nuovo energico per tentare l’impresa di vincere il campionato. E con il senno di poi, se penso che stiamo rischiando di vincere il terzo scudetto di fila – aggiunge il portiere della Juventus – mai scelta fu più azzeccata”.
MONDIALI E NAZIONALE – “L’obiettivo minimo è cercare di superare il girone, poi dagli ottavi di finale in poi anche un briciolo di fortuna nei sorteggi, nell’avversario che incontrerai”. “Se per sbaglio o per ipotesi – spiega – dovessimo incontrare il Brasile agli ottavi, puoi rischiare di andare fuori e dici ‘non è stato un gran Mondiale, sei uscito agli ottavi'”. Vero, ma probabilmente ho incontrato chi vincerà la competizione, per cui diventa difficile”. “Sicuramente – chiarisce Buffon – l’obiettivo nostro è non aver rimpianti. L’obiettivo minimo è la semifinale? No, l’obiettivo minimo realmente non si può sapere perchè – aggiunge il numero uno azzurro – non sai chi incontrerai nel tuo cammino, a parte il girone iniziale. Sarebbe come pensare a un qualcosa di ipotetico, ipotizzare un qualcosa di non tangibile”.
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