Milano, 16 mar. (LaPresse) – “L’Inter di Mazzarri non si è vista solo in questa serie di vittorie, ma si è vista anche all’inizio della stagione, solo che poi è mancata la continuità di risultati”. Così Walter Mazzarri commenta il buon momento della sua Inter ospite negli studi di ‘Quelli che il calcio’. Su una possibile convocazione di Jonathan in Nazionale, Mazzarri ammette: “Per me sarebbe una vittoria. Per come aveva finito la stagione scorsa farlo rendere così è un orgoglio, considerando che era inviso anche al nostro pubblico alla fine della scorsa annata”.

Parlando del suo libro ‘Il Meglio deve ancora venire’, al tecnico nerazzurro viene chiesto se vorrebbe fare un giorno il presidente. “Nel calcio ho fatto tutti i ruoli possibili – replica – e credo di aver un bagaglio di esperienza tale di poter gestire al meglio tutti i ruoli dello staff. Qui in studio c’è Tombolini e a lui devo un record: sono il primo ad essere stato multato per aver fumato in panchina, tutto questo grazie a lui in un Reggina-Udinese”. Sulla sua proverbiale grinta e voglia di lavorare, dichiara: “Devo ringraziare mio padre per avermi trasmesso il valore dell’umiltà, del lavoro e del rispetto. Sia io che mio fratello abbiamo utilizzato questi valori per diventare quello che siamo ora”.

Si torna poi a parlare di Inter e delle differenze con Napoli, sua precedente esperienza: “L’unica differenza è la lingua, con il presidente Thohir. Io con tutti i presidenti ho sepre avuto un ottimo rapporto e questo rende più facile allenare la squadra e mantenere la serenità. Quest’anno è stato un anno particolare, so benissimo che la gente voglia vincere subito, però deve capire la situazione”.

Con l’ex arbitro Tombolini, si parla dei rigori non assegnati che tanto fa discutere in casa Inter: “Credo che gli arbitri abbiano tanta pressione addosso quando arbitrano l’Inter e possono farsi troppe domande prima di fischiare un rigore. Può essere che gli arbitri giovani sentano molto questa pressione”. Mazzarri dice la sua anche sul caso Guarin. “Se hai un progetto tattico definito – spiega – e lo sai trasmettere, a livello di gestione i ragazzi sanno che sono sempre presente. Lo ho trattato come tutti gli altri, dandogli fiducia e cercando di farlo crescere per dare una mano alla squadra”. Sulla scelta di fare l’allenatore ha ammesso: “Io non ero fatto per fare il giocatore perché ho voglia di interagire a modo mio nello spogliatoio e questo corrisponde al mio attuale ruolo”.

Su chi può essere un allenatore in campo, Mazzarri ammette: “Cambiasso di fatto già lo è. Lui aiuta moltissimo a trasmettere le idee che l’allenatore vuole infondere nel gruppo”. Al tecnico dell’Inter viene chiesto anche un parere su Balotelli: “Ha delle qualità indiscutibili. Non posso giudicare quanto sia professionista perché non lo ho mai allenato, ma credo che bisogna stare più tempo dietro a lui per rassicurarlo e infondergli tranquillità”. Infine Mazzarri si lascia andare anche ad una battuta su Mauro Icardi e alla sua ‘focosa’ relazione con Wanda Nara: “E’ l’unico esentato dal lavoro in palestra”.

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