Parigi (Francia), 6 mar. (LaPresse) – “Sono convinto che l’Italia, per anni terra di emigranti, non soffra di razzismo vero e proprio”. Lo ha detto Andrea Agnelli, presidente della Juventus, nel corso del suo intervento dal palco della sede dell’Unescu a Parigi per la conferenza ‘Educazione, sport e diversità culturale: nuove iniziative per promuovere i diritti umani nel mondo’. Agnelli ha presentato i progetti del club bianconero ‘Un calcio al razzismo’ e ‘Gioca con me’.
“L’Italia vive un fenomeno di immigrazione massiccia. A volte come allo stadio stenta a comprenderlo. La Juve ha voluto aiutare questa comprensione con il programma ‘Un calcio al razzismo’, oggi alla sua quarta edizione”, sono le parole del presidente juventino riportate dal profilo Twitter della società.
“I progetti dell’Uunesco possono essere d’ispirazione per il mondo del calcio nella lotta contro il razzismo”, ha detto ancora Agnelli. All’evento odierno sono stati presentati dieci progetti dai cinque continenti. All’evento hanno preso parte 1.000 ragazzi tra i 18 e i 35 anni. “E’ un onore parlare all’Unesco, luogo di scambio di opinioni e vero crocevia di culture. Il calcio non è solo lo spettacolo distante dei grandi stadi. E’ il sogno di miliardi di persone, è felicità”, ha dichiarato il presidente della Juventus.
Nel citare il grande scrittore Eduardo Galeano, Agnelli ricorda che “il calcio è la sola cosa di cui un bambino ha bisogno per essere felice. Un pallone, un bambino e la felicità. Gli ingredienti del progetto ‘Gioca con me’ lanciato con il Centro Unesco di Torino”. Agnelli poi ammonisce che “il calcio, sport che da sempre è stato modello di integrazione, correva il rischio di perdere questa caratteristica. Poi le nostre società civili si sono complicate. Da alcuni anni, il calcio e la felicità non sono accessibili a tutti”.
“Dobbiamo dire si all’integrazione e al rispetto tra le persone. Nessuno nasce razzista”. Lo ha detto invece Clarence Seedorf, allenatore del Milan, a margine della cerimonia della celebrazione della seconda Giornata europea dei Giusti. A Milano al Giardino dei Giusti di tutto il mondo, Piazza Santa Maria Nascente a Milano, vi è stata la dedica di nuovi alberi a Nelson Mandela, Papa Giovanni XXIII, Beatrice Rohner, e a Don Giovanni Barbareschi, Giuseppe Sala, Fernanda Wittgens in onore di tutti i Giusti milanesi.
“Quando Mandela ci ha lasciati è stato un momento molto brutto. Ho avuto l’onore di conoscerlo e di parlarci. Ha lasciato molti messaggi su come vivere la vita. Ci ha fatto vedere che lo sport può unire come è accaduto al Sud Africa. È stato un obiettivo comune”, ha ricordato Seedorf al sito rossonero. Il tecnico del Milan ha poi rivelato di aver “giurato di voler portare avanti il messaggio di Mandela di far crescere le persone con lo sport. Se perdi non puoi ammazzare una persona. Lo sport da dei valori che i libri non danno. Lo sport è fondamentale e abbiamo bisogno di insegnanti che sappiano dare questi valori. Io cercherò di portare avanti questi valori di vita e tutti possiamo contribuire a rendere questo mondo migliore”.
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