Roma, 6 gen. (LaPresse) – Una magia di Miroslav Klose nella più bella azione di una partita noiosa e senza grandi sussulti regala alla Lazio tre punti fondamentali che fanno ritornare il sereno sul cielo dei biancocelesti dopo la tempesta. Edy Reja non poteva sognare un esordio migliore per la sua seconda avventura sulla panchina laziale. I problemi restano e sono svariati ma, almeno, il tecnico goriziano ha dimostrato di avere dalla sua la stella della buona sorte oltre ad un bomber di razza come il tedesco e l’apporto fondamentale dei suoi fedelissimi, su tutti un gigantesco Biava al centro della difesa. L’Inter, dal canto suo, fallisce malamente l’appuntamento con la prova di maturità dell’Olimpico. Squadra lenta e prevedibile quella di Mazzarri. Quando Palacio non riesce ad essere innescato le occasioni latitano ed anche il ritorno in capo di Milito nel finale dopo tre mesi di assenza non basta per rendere meno amara la Befana interista.

La sfida inizia con il freno a mano tirato ed il silenzio sugli spalti rende l’atmosfera ancora più spettrale. A svegliare un Olimpico intorpidito ci prova Lulic. L’eroe della finale di Coppa Italia sfrutta all’11’ un pasticcio della ditta Ranocchia-Jonathan e con un pallonetto sfora la rete del vantaggio su uscita di Handanovic. Tre minuti dopo la Lazio perde Konko. Il difensore esce in barella dopo aver accusato un giramento di testa, al suo posto Cavanda. Il primo squillo targato Inter arriva al 21′ con una punizione alta di Alvarez ma resta la formazione di casa la più pericolosa. Al 25′ Klose irrompe su cross basso di Candreva con Handanovic che in uscita mette in angolo mentre al 32′ è Hernanes, su sponda di testa di Lulic, a sfiorare a rete. La sfuriata laziale scuote il pubblico ma, fatta eccezione per alcuni sprazzi, la gara resta anonima.

Ad inizio ripresa l’Inter torna in campo più volitiva ma Biava salva tutto sul preciso rasoterra smarcante di Guarin in profondità per Palacio. Mazzarri prova a giocarsi la carta Kovacic ma, fatta eccezione per un colpo di testa di Nagatomo su cross di Jonthan messo in angolo da Berisha, la noia resta protagonista. L’unica notizia dal campo resta l’ingresso in campo ad un quarto d’ora dal termine di Diego Milito che, dopo tre mesi di assenza, ricompone il tandem con Palacio. Per sbloccare il risultato serve il classico acuto del campione che si materializza a dieci minuti dal termine nella più bella azione della partita. Cavanda tocca per Candreva che fa partire un perfetto cross dalla destra sul quale Klose si avventa come un falco e con una splendida girata al volo fulmina Handanovic. Finisce con le braccia al cielo di Edy Reja e gli applausi dei tifosi alla squadra dopo i tanti bocconi amari ingoiati in questo girone di andata.

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