Napoli, 8 nov. (LaPresse) – “Questa esperienza e quella dell’Inter non hanno niente in comune, anche se si tratta dello stesso paese e dello stesso calcio”. Così Rafa Benitez, tracciando un primo bilancio della sua esperienza sulla panchina del Napoli in un’intervista a ‘El Mundo’, riportata sul suo sito ufficiale. “C’è una differenza fondamentale. Qui, quello che si dice, si fa”, chiarisce il tecnico spagnolo. “Perché c’è un presidente che lo fa (Aurelio De Laurentiis). Ha fatto tutto quello che gli ho chiesto, mentre Moratti, al contrario, non ha fatto nessun acquisto da noi richiesto. Ci ha fatto delle promesse che, poi, non ha mantenuto”, aggiunge Benitez che traccia poi un confronto tra le esperienze di Liverpool e Napoli. “Non sono capitali, sono città di lavoratori, e in un certo senso emarginate, dove il calcio non è solo uno sport ma anche una forma di riscatto sociale”, sottolinea lo spagnolo.

“A Liverpool la gente mi aiutò tantissimo e mi adora. Qui, fin dal primo momento, sono eccitati e ferventi. Bisogna vedere cosa succederà quando le cose non andranno tanto bene”. “Insisto – spiega il tecnico – col mantenere un profilo basso e coerente, perché arriveranno anche momenti difficili”. Riguardo un suo possibile ritorno in Premier League in futuro, Benitez svela: “Durante il periodo in cui non ho allenato, ho ricevuto offerte, ma aspettavo la squadra giusta”. “Ora devo pensare ad essere competitivo contro Arsenal e Dortmund nel ‘gruppo della morte'”, spiega con riferimento al girone di Champions nel quale è incluso il Napoli. “In campionato, siamo dietro alla Roma che ha il vantaggio di disputare una sola partita a settimana”, aggiunge. “La nazionale spagnola? E’ un sogno, però in futuro. La Spagna deve ancora vincere altro con Del Bosque”, conclude.

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