Torino, 23 ott. (LaPresse) – L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi ha presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro le sanzioni a suo tempo inflittegli dalla Giustizia Sportiva e confermate dai Giudici Nazionali nell’ambito dell’inchiesta ‘Calciopoli’. Lo si apprende da una nota del suo legale, l’avvocato Federico Tedeschini.

Le violazioni lamentate riguardano “gli articoli 6 (diritto a un equo processo), 13 (diritto a un ricorso effettivo), 14 (divieto di discriminazione), 17 (divieto dell’abuso del diritto), e 18 (limite dell’applicazione della restrizione dei diritti) della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo”. Moggi lamenta in particolare “non solo la gravità delle sanzioni inflittegli in violazione del principio di loro proporzionalità ai fatti contestagli”, ma contesta anche “che tali sanzioni siano frutto della scelta delle Autorità Sportive e Giudiziarie nazionali di non tutelare i diritti dell’esponente riconosciuti dalla Convenzione”.

In virtù di questo l’ex dg della Juventus chiede alla Corte Europea di “dichiarare la responsabilità della Repubblica Italiana per le violazioni lamentate e – a titolo di riparazione – di condannare l’Italia ad adottare tutte le misure necessarie a ripristinare lo ‘status’ del ricorrente prima delle lamentate violazioni, accordandogli pure un’equa riparazione”. Infine è stata chiesta “la trattazione prioritaria del ricorso ai sensi dell’art.41 del Regolamento di Procedura della Corte” pertanto l’avvocato Tedeschini confida che la trattazione della questione possa avvenire entro i prossimi sei mesi. Nell’ambito dell’inchiesta di Calciopoli nel processo sportivo Luciano Moggi dopo aver scontato cinque anni di inibizione ha ricevuto una radiazione, mentre in ambito penale ha subito in primo grado dal Tribunale di Napoli una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione.

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