Madrid (Spagna), 22 ott. (LaPresse) – “Rispettiamo il Real, ma non abbiamo nessuna paura. Andremo in campo consci della nostra forza”. Lo ha detto Antonio Conte, allenatore della Juventus, nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match contro il Real Madrid. “Buffon è un campione come calciatore e come uomo e per me è una certezza e lo sarà sempre”, ha aggiunto poi il tecnico bianconero a proposito di Buffon e dell’incertezza di Firenze.

Conte alla vigilia della gara contro le merengues è costretto a tornare sulla partita di domenica contro la Fiorentina, il cui risultato fa pensare alla stampa spagnola che i bianconeri siano arrivati a Madrid con le ossa rotte: “Non c’è nessuno ingessato per fortuna – risponde ironico il tecnico – Nell’ultimo turno è successo l’imponderabile, ma nel calcio può starci. E’ capitato in passato quando il Milan vinceva 3-0 la finale di Champions contro il Liverpool e è stata raggiunta nel secondo tempo per poi perdere ai rigori, o penso al Bayern Monaco, contro il Manchester, superato proprio negli ultimi secondi. Lo scorso anno capitò a noi, quando con un uomo in più ci facemmo rimontare in casa dalla Samp e perdemmo 2-1… Arriviamo dopo un turno di campionato non fortunato. Domenica c’è stato un rilassamento, dopo 70 minuti giocati da grande squadra, durante i quali non c’era stato un minimo cedimento da parte nostra. Forse è per questo che dopo il gol subito non siamo riusciti a riattaccare la spina: eravamo troppo sereni”. Dimenticare Firenze è fin troppo semplice visto il prestigio della gara del Bernabeu: “E’ un appuntamento importante, contro una squadra fortissima. Una gara che dà fortissimi stimoli a me e ai miei calciatori. Il Real è la squadra più blasonata nel mondo. Ha una storia talmente importante che viene sempre presa ad esempio. Ha una struttura per poter provare a vincere tutto ogni anno. Cercheremo di giocare la nostra partita, sapendo di affrontare una squadra fortissima, una società che può spendere 100 milioni per Bale e incassarne 50 per Ozil. Simili cifre fanno capire la forza dei giocatori del Real. Li abbiamo studiati e abbiamo visto, se mai ce ne fosse stato bisogno, la forza di questa squadra se gli lasci campo. Ci serviranno sacrificio, coraggio e cuore, sapendo che in alcuni frangenti li subiremo, ma sapendo anche che dovremo cercare di far loro del male quando ne avremo la possibilità”.

Il fascino della sfida contro il Real Madrid è fuori discussione, ma l’importanza ai fini della qualificazione per Conte è ancora relativa: “Qualunque sia il risultato di domani, non potrà dire nulla sul nostro passaggio del turno, perché ci sono ancora tre partite e in quelle ci si giocherà tutto. Il grosso rammarico finora è il pareggio contro il Galatasaray, perché avevamo rimesso in piedi una partita all’87, e dopo un minuto abbiamo subito il 2-2. Quel risultato ha lasciato l’amaro in bocca e può pesare, ma ora pensiamo alla sfida di domani, una partita importante, bella, difficilissima. Nelle prime due partite il Real ha rifilato 10 gol alle avversarie: giochiamo contro una squadra di campioni, ma vogliamo dimostrare di poter stare a questi livelli, disputando una bellissima gara”. Infine un pensiero su Carlo Ancelotti, ora collega e avversario, ma per due anni anche allenatore dello stesso Conte: “In quelle stagioni non abbiamo vinto, ma abbiamo trascorso momenti intensi. Cosa gli invidio? La carriera, bellissima e costellata di trofei. Ma la mia non è un’invidia cattiva, semplicemente un complimento, perché si è meritato tutto quanto ha ottenuto. E’ arrivato al massimo che per allenatori come lui rappresenta il massimo e gli faccio l’in bocca al lupo per il futuro, ma non per domani”.

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