Milano, 25 set. (LaPresse) – “In questo momento gli undici scesi in campo sono quelli che stanno dando più garanzie. Perché cambiare una macchina che funziona?”. Sono le parole di Walter Mazzarri, allenatore dell’Inter, in merito alla possibilità di ricorrere al turn over nel posticipo di domani sera contro la Fiorentina. “Quando un allenatore ha un progetto tattico ben delineato da anni – prosegue – quando lo deve proporre a un gruppo nuovo, una volta trovati gli automatismi con chi parte dall’inizio, è meglio cambiare il meno possibile”. “Come principio ho sempre pensato che bisogna saper cogliere aspetti positivi sia da vittorie che da sconfitte, per far sì che nella gara successiva le cose siano ancora migliori. Questo cercheremo di fare domani contro la Fiorentina, dopo la vittoria contro il Sassuolo”, sottolinea il tecnico nerazzurro nella conferenza stampa della vigilia.
“Un’altra prova, un altro step, del nostro processo di crescita ci attende domani – prosegue Mazzarri – perché la Fiorentina ha caratteristiche diverse dalle squadre affrontate finora, per noi sarà ennesima prova”. A detta dell’allenatore la formazione viola “non dà punti di riferimento, per assurdo senza Gomez è difficile andarli a prendere, giocano palla a terra, cercano molto il possesso palla, sarà una bella prova”. Al tecnico viene quindi chiesto un commento su Giuseppe Rossi, uno degli uomini più temibili del gruppo di Montella: “E’ un giocatore che mi è sempre piaciuto – dice – e che ho sempre voluto, hanno fatto bene a investire su di lui, per me è un campione”.
MILITO – “Domani ho ancora un allenamento, vedremo. Diego non ha però ancora i 90 minuti e non ci vuole fretta, vedremo. Il suo inserimento dev’essere graduale”. Così Mazzarri risponde in merito al possibile utilizzo dal primo minuto di Milito nel posticipo di domani sera contro la Fiorentina. “Un bilancio alla luce di queste prime gare? Un bilancio, solo parziale, lo potremo fare solo alla fine del girone di andata”, chiarisce il tecnico che parla poi di Mateo Kovacic e di come reinserirlo nel collaudato scacchiere nerazzurro. “Nel calcio moderno siamo tanti in rosa, uno è importante anche quando gioca uno stralcio di partita”, sottolinea Mazzarri. “Non è che se uno non gioca dall’inizio non va bene, anzi. Senza dimenticare che – prosegue – è stato penalizzato dallo stop. Un’alternanza con giocatori di un certo livello ci sarà sempre”.

