Roma, 11 set. (LaPresse) – “Cosa rispondo ai tifosi che non ha digerito il mercato ed il mancato arrivo di Yilmaz? Niente, se hanno mal di pancia prendessero un Alka-Seltzer”. Lo dice il presidente della Lazio, Claudio Lotito, a margine della presentazione della maglia dedicata a Silvio Piola, rispondendo ai mugugni di una parte della tifoseria biancoceleste. “La Lazio è l’unica società che non ha venduto i suoi gioielli nonostante le richieste ed ha speso 28 milioni sul mercato – aggiunge – abbiamo una rosa competitiva con due titolari per ogni ruolo. I tifosi devono andare allo stadio a tifare poi se a fine campionato i risultati non li hanno soddisfatti possono criticare ma la critica preventiva non serve a nulla”.

Lotito torna poi a parlare del caso Yilmaz: “Non era nei nostri piani visto che avevamo già acquistato e pagato Perea ma nel momento in cui ci è stata presentata questa possibilità l’abbiamo coltivata – spiega – ma non ci sono state le condizioni, che avranno anche riflessi di carattere penale per i comportamenti di alcuni interlocutori”. Lotito spiega: “Con il Galatasaray e con il giocatore avevamo l’accordo poi al momento della stipula non ho voluto soggiacere a ricatti ed estorsioni, e non intendo riceverne altre da chi vuole condizionare l’operato della societa”. “Continuerò ad accrescere le potenzialità di questa squadra nel rispetto dell’equilibrio economico finanziario – conclude – non farò fallire la società per ascoltare le voci di persone che parlano di pallone e non di calcio. Gli scontenti ci sono sempre ed il primo sono io perché la gente non viene allo stadio, se viene contribuisce alle sorti della società, se non viene non può parlare”.

“Abbiamo preso un giocatore da una squadra il Kalmar, ndr), lo abbiamo pagato, lui ha sottoscritto un contratto ed è venuto alla Lazio. Il nostro contratto ha ricevuto l’avallo della federazione svedese e il transfert della federazione italiana. Ci siamo comportati in modo trasparente, il resto sono chiacchere da bar”. Così Lotito, riferendosi al caso del portiere albanese Etrit Berisha, nei confronti del quale il Chievo rivendica la validità di un contratto firmato in precedenza dal giocatore. “Bisognerebbe capire come mai il Kalmar non sapeva che Berisha avesse firmato con il Chievo – aggiunge rispondendo al direttore sportivo clivense Sartori – Il Chievo credo ne faccia un fatto legato al comportamento del giocatore, con noi non ha nulla da lamentarsi”.

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