New York (Usa), 4 set. (LaPresse) – “Io di Taranto, lei di Brindisi, da juniores siamo cresciute insieme, poi abbiamo avuto percorsi diversi, ma siamo rimaste sempre molto legate. Lei sta tornando ad alti livelli dopo l’operazione al polso, è forte, si muove bene, picchia la palla”. Così Roberta Vinci presenta l’atteso derby contro Flavia Pennetta nei quarti di finale degli Us Open a New York. Parlando in conferenza stampa dopo la vittoria in doppio con Sara Errani proprio contro la Pennetta e la spagnola Anabel Medina Garrigues, la tarantina ricorda al sito della Federtennis: “Io parto favorita per il ranking, ma la classifica in match come questi, un derby per di più in un contesto così prestigioso, non conta. Sarà una partita molto dura, difficile per tutte e due. Certo per la mia carriera sarà una giornata molto importante, ma non è una questione di vita o di morte. Bisogna prenderla con filosofia. Flavia ha detto che quando eravamo ragazzine la battevo sempre? Sì, ma all’epoca lei in campo era sempre molto tesa, nervosa. Io ero più tranquilla e probabilmente per questo vincevo più partita a livello di under 10 o 12. Non conta”.

A sua volta, la Pennetta ricorda il periodo in cui, dai 16 anni in poi, per qualche stagione hanno diviso la camere al centro tecnico nazionale. “Di cosa parlavamo? Di ragazzi… Io morivo per Leonardo Di Caprio, lei per Maldini visto che tifa pure per il Milan. Non ero una grande appassionata di calcio e mi costringeva a vedere le partite. Una volta ero a Coverciano per una visita e lì c’era anche la nazionale di calcio. La chiamai al telefono chiedendole chi fosse Ciro, con cui avevo parlato poco prima… Lei mi urlò ‘ma come, è Ferrara’”. Tante le sere passate in camera: “Negli armadietti nascondevamo biscotti, yogurt, che mangiavamo di nascosto… Una volta, ero stanca morta e non volevo allenarmi il giorno dopo. Pioveva e uscii. Robi preoccupata venne a cercarmi dopo un paio d’ore e mi trovò stesa sul prato sotto la pioggia… Volevo che mi venisse la febbre per restare a letto, ma niente da fare, il giorno dopo neppure mal di gola”.

Per entrambe la sfida di questa sera sarà un appuntamento con la storia e con la possibilità di raggiungere per la prima volta in carriera le semifinali di un torneo del Grande Slam. Appuntamento alle ore 12 locali, le 18 in Italia, sull’Arthur Ashe Stadium. Sarà la quarta sfida tutta tricolore di questa edizione dello Slam newyorkese. Sia la Pennetta che la Vinci stanno giocando un torneo straordinario. La trentunenne brindisina nei quattro match giocati sinora non ha ceduto neppure un set. Uno solo, invece, il set perso per strada dalla Vinci, il primo contro la mancina ceca Lucie Safarova al secondo trno. Poi la trentenne tarantina che vive a Palermo è stata praticamente perfetta con la Knapp e la Giorgi. Intanto si è liberata da un fardello che si portava dietro da quando era sbarcata una decina di giorni fa a New York, ovvero difendere i quarti del 2012 e quindi i tanti punti in uscita. Un’altra vittoria, mercoledì, sancirebbe finalmente l’ingresso tra le top ten visto che salirebbe dall tredicesima alla nona posizione. Sono otto i predenti tra Pennetta e Vinci. Si sono quasi sempre affrontate sulla terra rossa (6, bilancio 4-2 per la Pennetta), mentre nelle due occasioni in cui si è giocato sul veloce o sul cemento si è imposta la Vinci.

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