Torino, 30 ago. (LaPresse) – “La cessione di Matri é stata una scelta dolorosa ma il momento economico del calcio italiano costringe a vendere”. Così Antonio Conte alla vigilia della sfida di campionato contro la Lazio commenta la cessione di Alessandro Matri al Milan.

Il tecnico bianconero paragona la cessione di Matri a “quella di Giaccherini. Sento dire da tutti che il divario con le concorrenti è aumentato, quando in realtà siamo stati costretti a privarci di un Nazionale e di uno dei giocatori che negli ultimi due anni ha segnato di più, importante anche a livello di spogliatoio. Questo dovrebbe far capire a tutti che il momento che stiamo passando in Italia a livello economico riguarda anche la Juventus. A parte alcune eccezioni come il Napoli, le società devono vendere se vogliono acquistare e noi dovevamo rientrare di quei 20 milioni spesi per Tevez, Llorente e Ogbonna”.

Quindi Conte aggiunge amaro: “Noi oggi subiamo certe situazioni, perché non abbiamo la capacità economica di aggredire il mercato. Ci auguriamo che un giorno si possa disporre di altri tipi di risorse. Ora abbiamo ripianato il bilancio vincendo e ci auguriamo che questo possa ripetersi, ma sappiamo anche che, a volte, nelle ristrettezze economiche, le ciambelle possono anche uscire senza il buco”. Infine Conte non si dice “preoccupato perché conoscevo questa situazione, anche se ovviamente non mi fa piacere perdere giocatori e rinforzare gli altri. So però che siamo costretti a farlo e in un simile contesto un allenatore deve andare incontro alla società”.

Chiusa la parentesi mercato, si passa al campionato. “La Lazio é una bella squadra e non c’è la differenza emersa dal risultato in Supercoppa. Dobbiamo preparare la partita senza pensare alla finale di Supercoppa, sarà una gara difficile e dura”, dichiara Conte a proposito della sfida contro la Lazio, squadra che la Juve ha battuto poche settimane fa per 4-0 nella finale della Supercoppa italiana. “Sarà una stagione dura piena di insidie, dovremo battagliare tutto l’anno come abbiamo sempre fatto. E’ giusto che ci diano per favoriti perché abbiamo lo scudetto sul petto, ma solo il campo dirà chi é il migliore”, dichiara ancora il tecnico bianconero in conferenza stampa.

“Serviranno la testa e il cuore, prima ancora delle gambe”, prosegue Conte, sempre a proposito della sfida contro la Lazio. Testa, per entrare in campo concentrati al massimo, e cuore, per lottare su ogni pallone, perché i biancocelesti lo faranno di sicuro: “La sconfitta in Supercoppa darà loro qualcosa in più – continua il tecnico – ma domani sarà tutta un’altra partita. A Roma si assegnava un trofeo e siamo felici di averlo vinto, però tra noi e loro non c’è la differenza che il punteggio ha mostrato. La Lazio è attrezzata per lottare con noi per le prime posizioni, ci ha sempre fatto soffrire e lo farà anche domani. Incontreremo delle difficoltà, ma vogliamo crearne anche noi a loro”.

Servirà insomma la miglior Juve, quella più feroce e affamata. I bianconeri per molti ora sono un punto di riferimento anche a livello tattico, ma per Conte questa non è una novità: “Mi è capitato anche con il Bari, quando vinsi il campionato di B con il 4-2-4, di vedere tanti adottare lo stesso sistema l’anno successivo. Non sono comunque i numeri a fare la differenza, sono i principi. E da questo punto di vista credo che la Juventus abbia fatto scuola”.

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