Roma, 13 ago. (LaPresse) – “Se è felice a Roma io ne sono contento, se lo sarà da un’altra parte lo sarò lo stesso. Anche se la Roma perderebbe un giocatore forte e, checché se ne dica, un ragazzo molto bravo nello spogliatoio. E io perderei una amico”. Daniele De Rossi si esprime così, dal ritiro della Nazionale a Roma, in merito al futuro del compagno di squadra nella Roma Pablo Osvaldo. “Comunque non sono decisioni nostre, sono decisioni loro. Ma non so cosa succederà”, aggiunge il centrocampista, a sua volta al centro di voci di mercato. “Sono da sempre parte integrante della Roma e sempre la Roma sarà parte integrante della mia vita. Presto dirò tutto quello che c’è da dire”, mette in chiaro il giocatore. “Me ne possono dire di tutti i colori, ma un paio proprio no, cioè che non sono chiaro nelle mie dichiarazioni. Parlerò una volta per tutte”, aggiunge De Rossi.
“Era la prima volta che avevo questo privilegio. Vedo un Papa diverso dagli altri, grande nella sua semplicità. Non ho visto inchini e baciamano, si è messo sul nostro piano nonostante la sua grandezza. La sua semplicità è stata una scoperta unica”. De Rossi commenta così l’incontro avuto questa mattina con Papa Francesco, nell’udienza privata alla quale il centrocampista ha preso parte insieme alla Nazionale azzurra e a quella Argentina in vista dell’amichevole di domani sera. Un match che non vedrà in campo due probabili protagonisti, come Messi e Balotelli: “Peccato non ci siano – spiega De Rossi in conferenza stampa – la partita di domani perde due giocatori importanti. Mi spiace non ci sia Messi, sarebbe stato affascinante sfidarlo. Speriamo possa avere altre occasioni in futuro, sarà comunque una bella partita”.
Il giocatore della Roma mette in guardia i compagni azzurri dal valore dell’avversario di domani sera: “L’Argentina ha giocatori troppo forti per non essere messa tra le prime squadre al mondo. Quella di domani – prosegue il centrocampista della Roma – è un’amichevole, ma è pur sempre una partita che ti metterà sotto la luce dei riflettori. La condizione fisica sarà scadente anche per loro, visto che in molti giocano in Europa. L’Italia ha dimostrato in Confederations Cup di essere tra le più forti: la migliore resta la Spagna, noi – aggiunge – abbiamo fatto un test che ci ha aiutato a capire noi stessi ed il clima, che sarà l’ostacolo più grande al Mondiale”.
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