Milano, 7 ago. (LaPresse) – Se il 7 settembre a Buenos Aires, sarà Tokyo a vedersi assegnata l’Olimpiade 2020 battendo Madrid e Istanbul, Roma scenderà subito in campo, candidata per i Giochi 2024. E’ l’idea che frulla nella testa del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ne ha parlato anche se in modo non apertamente, in una intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport. “Ci sono cose che richiedono riservatezza”, dice il numero 1 dello sport italiano anche se il concetto è chiarissimo. Malagò ha parlato naturalmente anche di Federica Pellegrini e della sua medaglia ai Mondiali: “Il suo argento non me lo aspettavo. L’ho sentita quotidianamente, ma quando mi ha detto ‘Lucas mi dice di farli, i 200. E io vado’ ho capito che poteva accadere di tutto, un altro metro e mezzo e vinceva l’oro. Vedrete, andrà a Rio 2016 e da protagonista”.
Per quanto riguarda le altre questioni sul suo tavolo, Malagò si dice felice che il neo ministro dello sport Delrio promette di battersi per difendere i 411 milioni di euro di finanziamento del Coni. “L’ho letto con grande piacere, e sono fiducioso. Anche Saccomanni mi ha fatto capire, quando l’ho incontrato, che si può fare”, dichiara Malagò. Quindi il presidente del Coni ribadisce il suo impegno nella riforma della Giustizia sportiva. “Impegno solenne, la riforma entro fine anno solare. Ho le idee chiare, anche alla luce degli ultimi accadimenti. Avere un organo arbitrale come il Tnas che viene dopo altri due gradi di giudizio è semplicemente assurdo. Ma bisogna ricordare che Tnas e Alta Corte scadono il 30 giugno 2014”. Malagò si schiera con Abete nella polemica con il capo della Procura di Cremona di Martino dopo le ultime sentenze sul calcioscommesse. “Ho chiamato Abete e mi sono complimentato. Condivisione piena, la mia. Con lui e con il calcio non vedo problemi, nemmeno economici”, ha detto.
Malagò ha poi parlato anche della Lega Serie A guidata da Maurizio Beretta, Galliani e Lotito con Agnelli, Della Valle, l’Inter e la Roma fuori dalla porta: “Primo, la democrazia va rispettata: secondo, la situazione non è né normale e né giusta. E così non può durare”. Sulla possibile cessione dell’Inter di Massimo Moratti al magnate indonesiano Erick Thohir e più in generale, l’ingresso di capitali stranieri nel calcio. “Moratti tutta la vita se avesse ancora voglia ed energie da spendere. Ma se ha bisogno – dichiara Malagò – Thohir è una opportunità e non ho alcun pregiudizio verso l’apertura ai capitali stranieri. Anzi”. Infine sulla ‘sua’ Roma del neo tecnico Rudi Garcia come possibile sorpresa nella lotta scudetto. “Può esserlo, anche se la Roma è un cantiere sempre aperto. Può accadere di tutto. Lo scudetto lo vince la Juventus. Sul campo e pure fuori”, conclude.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata