Barcellona (Spagna), 4 ago. (LaPresse) – Si chiama Gregorio ma per l’Italia delle piscine il suo nome è ‘Salvatore’. Fenomeno Pellegrini a parte infatti è proprio lui, Gregorio Paltrinieri da Carpi, a mettere una pezza di bronzo al medagliere della spedizione azzurra al mondiale di nuoto di Barcellona 2013. Lasciando stare il flop dei Giochi di Londra 2012, zero medaglie, anche il paragone con l’edizione iridata di Shanghai infatti resta scarno. Le finali conquistate sono state 12 rispetto alle 10 dell’edizione cinese, ma le medaglie arrivate dal nuoto in corsia molte meno, due (Pellegrini argento nei 200 stile libero ed appunto Paltrinieri bronzo nei 1500 stile libero) contro le cinque vinte in Cina. All’ultima chance possibile però l’Italia può sorridere con la convinzione di aver trovato una giovane freccia, classe 1994, al suo arco puntato verso l’obiettivo Giochi di Rio 2016. La gara dell’allievo di Stefano Morini è stata magistrale. Lasciati andare per la loro strada l’inarrivabile cinese Sun Yang ed il canadese Ryan Cochrane l’emiliano ha impostato la sua gara su un ritmo costante non lasciando spazio alcuno ai temuti americani Jaeger e McBroom, terminati terzo e quarto. A testimoniare la prestazione maiuscola di ‘Greg’ è arrivato anche il riscontro cronometrico: un sontuoso 1’45″37 che è anche il nuovo primato italiano (prec 1’48″28 di Federico Colbertaldo al mondiale di Roma 2009).
“Sono contentissimo, questo tempo è un sogno – dice felice pochi istanti dopo la gara – Quando ho visto che ero terzo, ho provato a rimanere lì. Mi dicevo di tirare, piuttosto sarei svenuto. Dovevo farcela. Ho pensato a tutti in sacrifici fatti. Ho spinto al massimo, alla fine ero morto”. Un risultato maiuscolo, ottenuto al termine di una stagione tribolata dove, oltre alle fatiche in piscina, Paltrinieri ha dovuto affrontare anche l’esame di maturità e le prove necessarie per l’ingresso in Polizia. Come se non bastasse il mezzofondista, che vive e si allena al centro federale di Ostia con il tecnico Stefano Morini, ha anche dovuto superare il trauma del terremoto dell’Emilia che ha colpito la sua casa natale nel maggio 2012. “E’ agibile da una settimana – spiega – Questo è il più bel regalo?. Quando si raggiunge un traguardo sportivo di questo livello obbligatorio il passaggio delle dediche: “Alla mia famiglia, la mia ragazza ed al mio allenatore Morini: senza di lui non ce l’avrei fatta”. Così come il suo allievo anche il tecnico livornese sprizza gioia da tutti i pori. “Sono felicissimo e molto emozionato – dice contento – Ho vissuto un dramma per 1300 metri poi agli ultimi 200 metri ho capito, anche se avevo sempre paura che l’americano rientrasse visto che Gregorio è un po debole nel cambio di ritmo. Il tempo però era notevole, sarei stato contento lo stesso ma meglio, per lui, per me e per tutti”.
Se Paltrinieri festeggia, nelle altre gare si misura il momento interlocutorio della nazionale italiana. In mattinata Luca Marin e Federico Turrini affondano nelle batterie dei 400 misti mentre la staffetta 4×100 mista (Di Tora-Scozzoli-Rivolta-Orsi) centra bene l’obiettivo finale chiudendo poi al sesto posto. Nelle altre gare spiccano la vittoria nei 50 rana femminili della russa Yuliya Efimova sulla lituana Ruta Meilutyte, dopo che le due fra batterie e finali si erano tolte per due volte a vicenda il record del mondo, e la squalifica della staffetta 4×100 mista statunitense per cambio anticipato che lascia un oro inaspettato alla Francia. L’appuntamento è per il 2015 a Kazan in Russia.
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