Barcellona (Spagna), 30 lug. (LaPresse) – Dopo un anno passato con la testa all’insù Federica Pellegrini, nell’evento dell’anno, spiazza tutti ancora una volta. Anche se la sorpresa in salsa catalana viene parzialmente rovinata dalle voci uscite una sera in anticipo rispetto a quanto programmato (con tanto di tweet piccato della Pellegrini nei confronti delle ‘fonti Fin’ che l’hanno fatta circolare) la veneta si presenta al via dei ‘suoi’ 200 stile libero e dimostra di essere la campionessa di sempre. Terzo tempo in batteria (1’56″79) e primo in semifinale (1’55″78) per andare ad occupare domani la corsia centrale di quella gara dove è ancora campionessa del mondo in carica e primatista mondiale. Per i 200 dorso, la sfida nuova preparata con dovizia di particolari insieme a Philippe Lucas, c’è tempo. La scelta spiazzante, effettuata dopo un consulto con la ‘triade’ formata oltre che dal francese anche da Matteo Giunta e dall’ex fidanzato Filippo Magnini, calamita l’attenzione di tutti in Italia e non solo perché, anche se reduce dal ‘flop’ di Londra, la campionessa di Spinea resta un manifesto del nuoto globale. Federica non vuole pressioni e si schernisce ma il cronometro non mente.

Rivitalizzata dalla cura ‘made in France’ dopo il flop di Londra la Pellegrini torna ad essere ‘Divina’ in una gara che, a suo dire, sta affrontando per gioco. “La vivo così, a cuor leggero, è una gara che non ho preparato e mai avrei pensato di fare questo tempo”, racconta. Ma dopo il preambolo di rito torna il ruggito della Leonessa dei tempi migliori: “Lucas mi ha detto di stare con le prime e negli ultimi 50 metri se ne avevo di andare ed io ne avevo – aggiunge sorridendo – domani vediamo se riusciamo a limare qualche decimo”. Una tranquillità ed una sorpresa delle avversarie nel dover fare i conti con lei che potrebbe favorirla nella finale di domani: “E’ il bello di aver vinto i 200 qualche volta in carriera – spiega sorniona – avere una specialista pura al fianco fa sempre un certo timore. Credo sia una cosa normale e da sfruttare al massimo”.

PESCE – In casa Italia si festeggia anche l’ingresso nella finale dei 50 rana di Mattia Pesce. Il veneto chiude le semifinali 27″42 regalandosi la prima grande finale internazionale della sua carriera. Un risultato che soddisfa il ranista ma, allo stesso tempo, lo spinge a giocarsi il tutto per tutto domani in una finale da disputare a cuor leggero. “La finale è un gran traguardo per questa stagione ed un punto di lancio per la prossima – argomenta – non mi accontento di questo obiettivo ma, allo stesso tempo, non parlo di medaglia. I primi sono veramente distanti ma quelli con un tempo attorno ai 27″ magari sbagliano ed io no. Punto al personale poi si vedrà”. Uscita con onore invece per Alice Mizzau nelle semifinali dei 200 stile libero. La friulana ottiene un buon tredicesimo posto (1’58″05) spremendo tutte le energie disponibili.

DELUSIONE SCOZZOLI – Passando alle note negative è sicuramente tangibile invece l’amarezza di Fabio Scozzoli. Dopo la delusione del quinto posto di ieri nella finale dei 100 rana la ‘punta di diamante’ annunciata della spedizione azzurra naufraga nei 50 dove si ferma alle batterie mattutine, chiuse con il 18esimo tempo (27″60). “Sono arrivato qui con aspettative diverse, mi dispiace, la delusione non è tanta, è più la rabbia”, spiega non nascondendo di aver sperato di giungere in Spagna in un migliore stato di forma. “Forse ho bisogno di nuovi stimoli e dovrei considerare altre soluzioni – aggiunge – anche se fra Imola e il centro federale di Verona mi sono allenato bene e non vorrei allontanarmi da casa”. Missione fallita anche per Francesco Pavone nei 200 farfalla e Gabriele Detti negli 800 stile libero, dove però il compagno di allenamento Gregorio Paltrinieri trova il pass per la finale di domani con il settimo tempo (7’52″33).

GLI ALTRI – Pellegrini a parte in vasca è la giornata degli Usa che, fatta eccezione per il deludente quarto posto di Ryan Lochte nei 200 stile libero, mettono in acqua una grande dimostrazione di potenza di squadra con 3 vittorie in 5 finali. La più impressionante è senza dubbio quella della giovanissima Katie Ledecky (classe 1997) che, al termine di una battaglia memorabile con la danese Lotte Friis, vince il titolo mondiale dei 1500 stile libero in 15’36″53 sbriciolando letteralmente il precedente record del mondo della connazionale Kate Ziegler (8’22″57 del 17 giugno 2007). Applausi a scena aperta anche per la Friis che chiude in 15’38″88 strappando il record europeo ad Alessia Filippi. Segue a ruota l’oro di Melissa Franklin nei 100 dorso, sempre più ‘Phelps in gonnella’, che ripete la vittoria di Londra con il crono di 58″42. Stessa gara in campo maschile ed altra vittoria a stelle e strisce con Matt Grevers (52″93) mentre la formidabile lituana Ruta Meilutyte trionfa nei 100 rana donne (1’04″42) ed il francese Yannick Agnel nei 200 stile libero 1’44″20. Domani però gli occhi di tutti saranno puntati ancora una volta sulla Federica nazionale.

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