Montecatini Terme, 12 lug. (LaPresse) – “Voglio ringraziare la Fiorentina, il presidente e tutta dirigenza per avermi portato a Firenze. La città e i compagni mi hanno subito fatto sentire a casa. Sono emozionato”. Sono queste le prime parole di Massimo Ambrosini nel corso della conferenza di presentazione nella sala conferenze del Grand Hotel & La Pace di Montecatini Terme.
“Per è una grande opportunità, uno stimolo enorme. E’ un qualcosa che mi da una carica enorme per la mia stagione”, ha aggiunto. Inevitabile parlare del suo addio al Milan. “Adesso sono un giocatore della Fiorentina. Come si trovano ancora stimoli a 38 anni? Voglia aiutare la squadra a crescere ancora”. Ambrosoni si conferma uno a cui “non piace fare proclami. In questa fase della stagione è importante lavorare bene per arrivare più avanti possibile”.
Ma l’argomento Milan ritorna, con una domanda sulla mancanza di riconoscenza nel calcio. “L’età è un qualcosa che non si può fermare. A una certa età un giocatore deve pretendere chiarezza ma non riconoscenza dalla propria società. Ogni addio ha una storia diversa. La volata finale Champions della scorsa stagione tra Milan e Fiorentina? Un testa a testa intenso. Sappiamo tutti come è andata finire. La Fiorentina meritava sicuramente la Champions League”.
Sul nuovo acquisto Gomez, il neo centrocampista viola è lapidario: “Non si discute”. “Che numero indosseraò? Magari il 21, il giorno di nascita di mia figlia. Obiettivo stagionale? Confermare il gioco e migliorare la posizione in classifica”. Per quanto riguarda il tecnico Montella, è “un allenatore molto stimato e non posso fare altro che confermare tutto ciò. Ljajic? Un talento assoluto dal futuro importante. Joaquin? Un grande giocatore. Mi ha colpito Gonzalo Rodriguez, giocatore di livello internazionale”.
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