Roma, 5 lug. (LaPresse) – Si è chiusa oggi all’NH Hotel Vittorio Veneto di Roma la fase dibattimentale di primo grado relativa al filone Bari bis del calcioscommesse. sulle presunte combine nelle gare Bari-Treviso 0-1 (11 maggio 2008) e Salernitana-Bari 3-2 (23 maggio 2009). Sono 22 i tesserati che andranno a giudizio davanti alla Commissione Disciplinare presieduta da Sergio Artico che si è già riunita in camera di consiglio. La sentenza è prevista per la fine della prossima settimana. Dopo lo stralcio della posizione di Mark Edusei ed i sette patteggiamenti di ieri (i tesserati Santoni, Stellini, Cavalli, Esposito, A.Masiello, Gazzi e la società Bari, ndr) oggi hanno scelto la stessa strada altri tre giocatori. Il primo in ordine temporale è stato Davide Lanzafame. Per l’ex esterno offensivo del Bari il procuratore federale Palazzi aveva chiesto 4 anni di squalifica per doppio illecito ma (visti gli articoli 23 e 24 del codice di giustizia sportiva) si è arrivati ad un accordo di 16 mesi di squalifica e 40 euro di multa. Nel primo pomeriggio poi è toccato all’attaccante del Torino, Vitor Paulo Barreto, ed al neo acquisto del Genoa, Giovanni Marchese. Per entrambi, accusati di omessa denuncia nella partita Salernitana-Bari 3-2 del 23 maggio 2009, lo stop è sceso dai 9 mesi chiesti ieri da Palazzi a 3 mesi e 10 giorni più 10 mila euro di ammenda.
Il cardine della giornata sono state però le arringhe difensive dei legali. Particolarmente attesa quella degli avvocati D’Alesio e Chiappero per il portiere del Torino, Jean Francois Gillet, a giudizio per doppia omessa denuncia con richiesta di squalifica di 4 anni. I legali hanno messo in luce come il portiere e simbolo di quel Bari fosse scampato dal primo processo barese relativo alla stagione 2011-2012 e che in quella occasione molti avessero indicato come il belga fosse inavvicinabile definendolo “vergine bianca”. Nella fattispecie di questo processo secondo Chiappero il suo assistito “ha sbagliato a non denunciare ma se manca la prova che Gillet non ha preso soldi è solo uno che ha omesso di denunciare”. Riguardo alle accuse nei confronti dell’estremo difensore belga i legali notano come dei tre ‘pentiti’ “Masiello lo accusa, Lanzafame lo scagiona mentre Esposito non conferma Masiello”.
Tra le altre arringhe particolarmente accorata quella dell’avvocato Antonio De Rensis, difensore di Stefano Guberti. Secondo Andrea Masiello il compagno di squadra Guberti infatti sarebbe stato colui che avrebbe concluso l’accordo con il capitano della Salernitana, Luca Fusco, per combinare la partita e successivamente avrebbe gettato il telefonino in piscina. De Rensis ha fatto notare come Guberti e Fusco “Non si sono mai incontrati o conosciuti” quindi il fatto che il giocatore salernitano si fosse accordato con uno sconosciuto sia quantomeno singolare. De Rensis infine, riferendosi ad altre dichiarazioni di Davide Lanzafame, ha voluto lanciare una frecciata al procuratore federale Stefano Palazzi. Il legale infatti fa notare come Lanzafame abbia dichiarato che “queste cose non potevano passare sopra le nostre teste, eravamo giovani ma titolari”. Queste cose, conclude De Rensis, “non è valsa per qualcun altro che era più titolare di lui”, un chiaro riferimento al difensore dell’Inter Andrea Ranocchia per il quale la procura federale non ha ritenuto procedere al deferimento.
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