Coverciano (Firenze), 29 mag. (LaPresse) – “E’ stato un ritorno voluto, la scelta di venire a Firenze è stata presa anche in ottica Nazionale. Sono contento di questa chiamata, sono tornato a far parte del gruppo e c’è grande soddisfazione”. Alberto Aquilani, centrocampista dei viola, commenta così il rientro nel giro azzurro dal ritiro di Coverciano. “Le differenze tra Montella e Prandelli? Entrambi – spiega – cercano il gioco, la finalizzazione, il possesso palla con i giocatori di qualità”. “Cosa darei per prendere parte al Mondiale? Difficile dirlo – prosegue Aquilani – sicuramente noi calciatori abbiamo tutti come obiettivo massimo quello di giocare in Nazionale. Sarebbe importante. Ma ci sono delle scelte, aspettiamo. Io darò il massimo, poi tireremo le somme. Dipenderà da me”.

“Credo che arrivati a questo punto Jovetic possa andare via, so che aveva una promessa con la società”. Così Aquilani, in merito al futuro del compagno di squadra alla Fiorentina, inseguito da molte big europee. Confessando di essere “molto legato” al montenegrino, il centrocampista viola ammette che “sicuramente ci mancherà”. Parlando invece del futuro di Pizarro, che ha chiesto alla società di essere ceduto, Aquilani spiega: “Non ho avuto occasione di parlarci. Il suo sfogo per è stata una sorpresa – prosegue – è un giocatore importante, mi auguro che ci ripensi. Ha caratteristiche uniche, sostituire uno come lui è quasi impossibile, anche se credo che Montella voglia continuare con quel modulo”.

“Rimane la rabbia, la Fiorentina è stata penalizzata, però adesso è finita, dobbiamo guardare avanti. E’ stata una stagione incredibile, ci manca qualcosa, ma proveremo a recuperare il prossimo anno”. Aquilani torna poi sull’infuocato finale di campionato dove le polemiche arbitrali hanno tenuto banco nel duello Milan-viola per il terzo posto. “Jovetic? È un giocatore importante e fa comodo a tutte le squadre”, spiega il centrocampista dal ritiro azzurro di Coverciano proiettandosi alle prossime strategie dei viola. “Montella? Credo – prosegue – che abbia voglia di confermarsi alla Fiorentina, non ho mai avuto la sensazione che potesse andare via”.

Aquilani rievoca poi il suo passato, a partire dall’esperienza con la maglia della Roma dove è cresciuto. “Non hanno creduto in me? Difficile dirlo – sottolinea – la questione andrebbe analizzata a fondo. Qualcuno magari aveva ragione, ma se andassi dietro a tutte le chiacchiere mi sarei già abbattuto più volte. Io penso a fare quello che mi chiede l’allenatore e la società”. Al giocatore viene poi chiesto un giudizio sulla situazione di oggi dei giallorossi, reduci da una stagione al di sotto delle attese culminata nella sconfitta nella finale di Coppa Italia: “E’ un ambiente difficile, la partita è stata la testimonianza del clima che si è vissuto in quel mese. La partita è stata condizionata da un episodio. La Roma poteva anche vincere, anche se non ha fatto molto di più della Lazio. Se avesse vinto, saremmo qui a parlare di giocatori entrati nella storia. E’ la mentalità che andrebbe cambiata. Roma – aggiunge – è una città molto complessa sotto questo punto di vista”.

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