Milano, 9 mag. (LaPresse) – La Lega di serie B oggi ha approvato le nuove regole per il Salary Cap sui nuovi contratti dei giocatori che sarà collegato alle spese sostenute complessivamente dei club. Il tetto salariale individuale è stato fissato a 150 mila euro nella parte fissa a cui se ne aggiungono altrettanti per la parte variabile, ma i club per non andare ad intaccare la quota di mutualità ricevuta dalle squadre di A (che si aggira in media sui 4 milioni di euro) dovranno fare in modo che i compensi a calciatori e staff tecnico non superino il 60% del valore della produzione.
Il presidente Andrea Abodi, al termine della riunione dei presidenti dei delle squadre di serie B, ha spiegato che questa misura ha “come obiettivo quella di non avere più annate come questa, dove perdiamo 50 milioni di euro”. Il Salary Cap è stato approvato all’unanimità dai 22 presidenti e rappresentanti dei club di B e si applicherà ai nuovi contratti. “Quest’anno le squadre per le quali il rapporto tra stipendi dei calciatori, allenatori e preparatori atletici e fatturato, al netto delle plusvalenze e dei prestiti onerosi, ha superato il 60% sono state 8 o 9”, circostanza che l’anno prossimo Abodi auspica che non si verifichi più. “L’obiettivo è di tenere questo parametro (denominato Evb) entro il 50% del valore della produzione” come già avviene in diversi Paesi europei, spiega Abodi.
“Per questo – aggiunge – abbiamo utilizzato la leva dei salari e della mutualità per risanare la situazione”. Se il rapporto tra gli emolumenti e il valore della produzione sformerà il 60%, infatti, la quota dei nuovi contratti che supererà il tetto massimo di 300mila euro previsti al massimo per ogni giocatore, sarà tolta mutualità prevista per ogni club. Ogni squadra potrà poi scegliere come assegnare la parte variabile degli emolumenti: 75 mila euro al massimo potranno essere destinati al premio per ciascun giocatore, che terrà conto delle presenze, dei gol segnati e di rigiri parati a cui si aggiungono altri 75 mila euro che potranno essere assegnati come premio per gli obiettivi raggiunti dal club. Da questa revisione, per Abodi, “il Salary Cap esce rafforzato”. Dubbi restano per i vertici dell’Aic, che sottolineano come “qualche passo avanti si sia fatto ma le criticità restano”.
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