Torino, 22 apr. (LaPresse) – “Un’altra giornata positiva per il mondo arbitrale. Gli arbitri stanno dimostrando di essere a posto atleticamente e psicologicamente. Noi abbiamo la certezza che gli arbitri si faranno trovare sempre pronti, credo che la risposta stia arrivando dal campo. Ieri abbiamo visto spettacoli indecorosi avvenuti a partita conclusa”. Così il presidente dell’Aia Marcello Nicchi ha commentato ai microfoni di ‘La Politica nel pallone’ su Gr Parlamento la domenica calcistica vissuta dai direttori di gara.

“La rissa finale di Catania? Credo sia difficoltoso anche solo commentare questo episodio. Mi verrebbe da chiedere ma il terzo tempo che fine ha fatto?”, si domanda ironicamente il numero uno dell’Aia. “Far parlare gli arbitri? Ci ho pensato più di una volta e ci siamo arrivati anche vicino – ha ammesso Nicchi – purtroppo devo dire che in Italia non c’è la cultura sportiva e la maturità per fare questo. Non si potrà finché in ogni partita si troverò il capro espiatorio in un fischio arbitrale. Si rischierebbe di inserirsi in un discorso che porterebbe a troppe polemiche”, ha concluso il presidente dell’Aia.

“All’inizio ero abbastanza attento, non dico preoccupato ma quasi. Era un esperimento, direi che è stato altamente positivo, da qui in avanti non può andar che meglio”. Il presidente dell’Aia Marcello Nicchi ha tratto poi un bilancio positivo a proposito dell’inserimento degli arbitri di porta in Serie A. “L’affiatamento tra arbitri ha già avuto un periodo di rodaggio quest’anno”, ha sottolineato Nicchi. “L’arbitro di porta non è lì solo per il gol non gol ma a supporto anche per le strattonate e i contattic in area di rigore. E’ migliorabile, l’affiatamento arriva con l’esperienza”, ha aggiunto il numero uno dell’Aia.

“Tagliavento in difficoltà? Una domenica meno felice fa parte delle cose. L’importante è che gli arbitri quando capita questo rientrino subito in forma”, ha evidenziato Nicchi a proposito della performance del fischietto di Terni in Fiorentina-Milan. “Sarei preoccupato se avessimo due o tre soli arbitri bravi, ma oggi il livello medio si è innalzato e questo è confortante. Arbitri più importanti dirigono le sfide più importanti e sono soggetti a momenti di alto carico psicologico, ma questo fa parte del gioco. Tagliavento è un grande arbitro e continuerà a far bene, è una persona matura”, ha aggiunto il presidente dell’Aia. “Lui – ha proseguito – ha la stima di tutto il movimento arbitrale per quello che sa fare, di conseguenza non deve preoccuparsi di niente”.

“In Inghilterra hanno deciso di adoperare la tecnologia per i gol fantasma? E’ un primo passo per buttar via i soldi”. Così il presidente dell’Aia Marcello Nicchi ha espresso il suo parere riguardo la tecnologia in campo. “Se dobbiamo introdurla per il fatto del gol non gol il problema è stato risolto con gli arbitri addizionali”, ha evidenziato. “Io sono sempre convinto che il calcio dal lato umano è qualcosa di diverso da quello elettronico. Preferisco avere più occhi che vedono e meno telecamere che falsano. La tecnologia è bella ma non applicata al gioco del calcio”, ha aggiunto Nicchi. “Ci sono stati una decina di ragazzi del gruppo B che hanno esordito in Serie A e nessuno se n’è accorto, quindi vuol dire che hanno fatto bene. Uno di loro domenica esordirà”, ha rivelato Nicchi tracciando poi un bilancio delle prestazioni dei direttori di gara. “Abbiamo dei ricambi importanti, oggi abbiamo grandi arbitri in attesa in B che stanno per fare un salto. Anche le vocazioni stanno aumentando, quest’anno abbiamo avuto 6480 iscritti al corso arbitri”.

“Amelia si è lamentato del calcio di rigore concesso alla Juve? Quello è uno stra calcio di rigore, c’è poco da discutere, se si discutono quei falli lì allora facciamo festa”. Così il presidente dell’Aia Marcello Nicchi ha definito infine l’episodio del contatto tra Asamoah e il portiere del Milan che ha portato l’arbitro Banti a fischiare il rigore per la Juventus nella gara di ieri contro i rossoneri. “I cori razzisti allo Juventus Stadium? Noi siamo molto attenti a tutto, posso associarmi alla vergogna che provo”, ha proseguito poi Nicchi, facendo un appello. “Cominciamo in campo a dare segnali di cultura e rispetto dei regolamenti, dell’arbitro, degli assistenti, del pubblico”.

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